Il consiglio comunale di Campione d'Italia valuti la riadesione all'Autorità di bacino, una decisione che avrebbe benefici effetti finanziari, con “conseguente recupero di risorse da parte della Regione Lombardia che potrebbero essere utilizzate per migliorare le strade e le piazze, oggi con alcuni problemi di degrado, rendendo così la cittadina più attraente anche al servizio dei clienti del Casinò”, come spiega Simone Verda.
Il consigliere di Campione 2.0 ha infatti, assieme al collega del gruppo di minoranza Gianluca Marchesini, presentato una mozione con la quale si chiede l'impegno del sindaco Roberto Canesi “a convocare un consiglio comunale nei più brevi termini concessi dallo Statuto della stessa” ponendo all’ordine del giorno dell’assemblea la “valutazione dell'immediato rientro del Comune di Campione d'Italia nell'Autorita di bacino alla luce del chiaro indirizzo della Giunta Regionale ai sensi della Delibera G.R. n. XII /4247 Approvata il 30.4.25 ”;
Nell'articolata premessa, i due consiglieri di opposizione spiegano nel dettaglio la questione, partendo dalla presa visione e conoscenza della deliberazione della Giunta Regionale della Lombardia n. XII/4247 del 30 aprile 2025 ove è stata approvata la revisione della L.R. 4 aprile 2012, n. 6 sui trasporti lombardi.
“Con tale atto comprendente molti argomenti dal trasporto su gomma su ferro fino alla nautica , la giunta regionale ha cambiato il concetto fra la possibile adesione dei Comuni alle Autorità di bacino all’obbligo se non formale quantomeno sostanziale di adesione.
Infatti per i pochi comuni che ancora non aderiscono, che per informazione sono un gruppetto nel lago di Como e uno solo ,Campione d’Italia, per il lago di Lugano contro nessuno per il Maggiore il lago di Iseo e Garda dovranno ottenere dalla Autorità di Bacino competente una 'deroga' con specifiche motivazioni 'di poter svolgere le funzioni in forma singola, in modo efficace, efficiente ed economico'”, spiegano.
Qualora il Comune di Campione d’Italia non dovesse ottenere l’autorizzazione dalla Autorità di Bacino lacuale Ceresio Piano e Ghirla di poter effettuare e svolgere le funzioni in forma singola “dovrà versare l’intero importo delle riscossioni dei canoni demaniali alla Autorità stessa oltre alla totale impossibilità di ricevere i finanziamenti regionaliottenuti dalla Autorità di bacino che ammontano a cifre importanti ( svariati milioni di euro )di cui hanno beneficiato negli ultimi quattro anni tutti i comuni aderenti , da Porlezza a Lavena Ponte Tresa , eccetto Campione d’Italia.
Infatti si legge negli allegati tecnici, alla delibera di giunta, dei funzionari regionali che Art. 48 (Gestioni associate di bacino lacuale) Le modifiche e integrazioni introdotte ai commi 2, 3, 5, 6, 8 e 8bis hanno natura ordinamentale e risultano, pertanto, neutrali dal punto di vista finanziario. In particolare, si introduce la previsione di obbligatorietà dell’associazione alle Autorità di Bacino, creando così un unico soggetto di riferimento anche per gli organi di vigilanza, fatte salve alcune eccezioni. Al comma 7 è previsto che i comuni rivieraschi che non si associano alle Autorità di Bacino e non dimostrano di esercitare singolarmente le funzioni in modo più efficiente, efficace ed economico, devono versare l’intero importo alle Autorità di Bacino che poi provvedono a versarlo a Regione Lombardia”.
Ad oggi, evidenziano Verda e Marchesini, non risultano associati alle Autorità di bacino lacuale i seguenti comuni rivieraschi: Bellagio, Briennio, Carate Urio, Como, Dubino, Laglio, Moltrasio, Sala Comacina e Campione d’Italia. “Attualmente in base alla formulazione vigente dell’art. 52, in relazione ai canoni di concessione dei beni del demanio lacuale, i comuni rivieraschi non associati alle Autorità di bacino trattengono una percentuale del 40 percento dell’introito degli stessi e versano a Regione, per il tramite delle Autorità di Bacino, la restante quota del 60 percento. Le Autorità di Bacino, invece, per le concessioni da loro stesse rilasciate, trattengono una percentuale del 70 percento dell’introito e versano a Regione la restante quota del 30 percento. Pertanto, ad esempio, nel caso in cui nessuno dei 8 Comuni rivieraschi non dovesse associarsi all’Autorità di Bacino si può stimare potenzialmente un incremento di € 496.703,37 dell’importo versato dai Comuni alle Autorità di Bacino e da queste ultime a Regione Lombardia”.
Quanto al Comune di Campione d'Italia, esso “non è inserito nell’Autorità di bacino, a seguito di deliberazione del commissario prefettizio n. 38 del 21 giugno 2019 pur ricordato che il Comune è stato socio fondatore dell’allora Consorzio dei laghi e nello stesso territorio ha sede,da sempre, l’Autorità di bacino”.
Verda e Marchesini precisano infine che “da una recente modifica dello statuto della Autorità di Bacino la riadesione del Comune di Campione d’Italia avrebbe effetto immediato ( prima era necessario un anno finanziario ) e pertanto il Comune potrebbe, a pieno titolo, rientrare nei prossimi finanziamenti dell’anno 2026 che prevedono , come il recente caso di Porto Ceresio, anche i rifacimenti e le manutenzioni delle vie, piazze e strade site sul demanio”.