Finora la “critica” maggiore, di solito assai velata e ufficiosa, è stata che gli eventi culturali organizzati dai e nei casinò “sottraggono” clienti alle attività di gioco, ben più redditizie. Tralasciando la constatazione che spesso la tipologia di utenti è diversa e che dunque difficilmente chi ama le slot o la roulette si farà distrarre dalla presentazione di un libro di poesia, o viceversa.
Stavolta, però, la Democrazia cristiana di Ravenna se la prende con il connubio casinò e cultura per un altro motivo. E affida a una nota congiunta, firmata dal candidato a sindaco Giovanni Morgese e dal segretario provinciale del partito Mauro Bertolino, il compito di circostanziare le critiche, in merito alla rassegna letteraria “Mementi” organizzata dalla Giochi del Titano all’interno della sala Diamond di San Marino (non citata peraltro nella locandina che la pubblicizza).
I due esponenti politici, che hanno inviato una rimostranza formale al Corecom e al presidente della Regione Emilia-Romagna Michele De Pascale, chiedono infatti se “sotto l’apparenza di un’iniziativa culturale, si cela l’ennesimo tentativo di aggirare il divieto di pubblicità del gioco d’azzardo?”.
E sottolineano che “dietro l’incontro con scrittori e l’etichetta di 'evento culturale', l’iniziativa include 'un cocktail offerto dal casinò' (nella locandina è citata la società di gestione Giochi del Titano, non il casinò Ndr)” e che la stessa “si svolge nei suoi spazi fisici e fa ampio uso del marchio aziendale. Una promozione elegante e indiretta di una casa da gioco”, secondo Morgese e Bertolino, che “rischia di violare lo spirito, se non la lettera, del decreto Dignità e del decreto Balduzzi, che vietano la pubblicità, anche surrettizia, del gioco con vincite in denaro”.
Ce n'è anche per il presidente della Regione, visto che “l’iniziativa è apparsa su un quotidiano nello stesso spazio redazionale dedicato al presidente Michele De Pascale, esponente di spicco del Partito democratico. Un nome che, proprio su questo tema, si è sempre fatto paladino del rigore e della tolleranza zero: dalla richiesta di 'rimozione delle pubblicità del gioco dalle spiagge' di Ravenna nel 2024, alla condanna di episodi simili in passato, come il caso del “casinò itinerante” alla Festa dell’Unità”.
“La commistione tra l’articolo su De Pascale e la promozione dell’evento al casinò – osservano i due esponenti Dc – è grave e ambigua. Trasmette un messaggio distorto ai cittadini, specie ai più vulnerabili, normalizzando e legittimando l’azzardo sotto l’etichetta della cultura.”
Se la rassegna letteraria Mementi è alla sua terza edizione e ha già ospitato nomi eccellenti della letteratura e della saggistica, il connubio tra cultura e casinò è ancora più consolidato nelle case da gioco italiane, che ne hanno anzi fatto uno dei loro fiori all'occhiello, senza peraltro mai suscitare critiche e osservazioni di questo genere, anche dopo l'entrata in vigore delle due disposizioni di legge.
Sentiamo cosa ne pensano a Sanremo, dove i Martedì letterari del Casinò da decenni caratterizzano la storia culturale dell'intera città. L'assessore alle Partecipate Giuseppe Sbezzo Malfei sottolinea preliminarmente che “il decreto Balduzzi è più in ambito socio sanitario, quindi collegato al gioco patologico” e che “il decreto Dignità invece è collegato al divieto di promozione e pubblicità del gioco d'azzardo”, per poi affermare che “per quanto riguarda il Casinò di Sanremo non c'è alcun collegamento tra eventi culturali e letterari e il gioco d azzardo. Sono due aree completamente distinte e non associabili tra loro. Da quanto mi è dato atto di sapere a titolo personale non sono a oggi pervenute, sul mio tavolo, lamentele in merito ad eventi culturali realizzati dalla Casino Spa”.
Ed è il nuovo presidente e amministratore delegato del Casinò Giuseppe Di Meco a scendere in ulteriori dettagli: “Il Casinò di Sanremo può vantare una antica tradizione culturale iniziata negli anni Trenta con i Lunedì Letterari. Era il 25 gennaio 1932 quando Francesco Pastonchi aprì la rassegna con Sam Benelli. Da quel momento la cultura è divenuta parte integrante del nostro statuto. I cicli letterari si sono ripetuti sino ad arrivare ai nostri Martedì Letterari che si svolgono nell’arco di tutto l’anno e più volte la settimana per riuscire a soddisfare le esigenze culturali che riscontriamo. Eventi che hanno riscosso sempre, ieri come oggi, il plauso del pubblico e la collaborazione delle realtà culturali e sociali cittadine. Personalmente ritengo che il binomio cultura e intrattenimento contraddistingua in maniera estremamente positiva l’attività della nostra azienda e rappresenti un punto di forza, che valorizza la nostra immagine e la nostra presenza sul territorio”.
Andiamo a Venezia, dove il presidente del Casinò, Riccardo Ventura, puntualizza: “Il cosiddetto decreto Dignità ha comportato da parte nostra l’obbligo di pubblicizzare qualsiasi evento culturale o di altro genere utilizzando esclusivamente il nome del palazzo Ca’ Vendramin Calergi. Ovvio che il non poter utilizzare il nostro prestigioso e internazionale brand ha limitato e limita l’efficacia comunicativa con conseguente impatto economico”.
Tornando a San Marino, l'amministratore delegato della Giochi del Titano, Salvatore Caronia, ricorda che “i casinò legali in tutto il mondo, Europa compresa, affondano le loro radici nella cultura e nell'intrattenimento. Sono attività che sono state riconosciute anche dall'Agcom, che nelle sue linee applicative del decreto Dignità, ne permette la comunicazione. Siamo rispettosi della normativa italiana e, per nostra scelta istituzionale, teniamo ben distinti e separati i locali dove si svolgono le attività di gioco da quelli dove ci sono quelle culturali, che hanno persino due diversi ingressi, lontani l'uno dall'altro”.