Non c'è solo il settore del gioco pubblico in allarme per gli emendamenti al disegno di legge di Bilancio del Governo. Scorrendo con attenzione quelli presentati ieri 13 dicembre in commissione Bilancio della Camera, che li sta esaminando in sede referente, si trova anche una disposizione (l'emendamento 15.8) che riguarda il Comune di Campione d'Italia, sede di uno dei quattro casinò italiani e, soprattutto, in questa occasione, tirato in causa in quando comune più di tutti di frontiera, essendo un'exclave in terra svizzera.
Il Governo punta infatti a modificare la legge 83 del 2023 , con la quale è stato ratificato in Italia l'accordo Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri e il protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni. In particolare, la disposizione all'articolo 10 comma 5, secondo la quale “con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, sentiti le regioni Valle d'Aosta, Piemonte e Lombardia, la provincia autonoma di Bolzano e i comuni frontalieri interessati, sono stabiliti i termini e le modalità di determinazione del contributo di cui ai commi 1 e 2 anche tenuto conto delle informazioni assunte ai sensi del comma 4. In ogni caso il rapporto tra numero di frontalieri e popolazione di un comune, qualora adottato come criterio per l'attribuzione diretta ai comuni di frontiera delle risorse finanziarie di cui al comma 1, non può eccedere la quota del 3 per cento”.
I commi 1 e 2 dell'articolo di legge citato il numero 10 (Risorse finanziarie per i comuni di frontiera) stabiliscono che “durante il periodo transitorio di cui all'articolo 9, paragrafo 2, dell'Accordo di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, ai comuni italiani di frontiera, individuati ai sensi dell'articolo 2, lettera b), punto i), del medesimo Accordo, in cui risiedono i lavoratori frontalieri, compete un contributo statale idoneo a garantire, tenuto conto anche dei versamenti di cui all'articolo 9 della presente legge effettuati dalle autorità cantonali, un livello di finanziamento pari a 89 milioni di euro annui, corrispondente all'importo assicurato, per l'anno 2019, tramite i trasferimenti dai cantoni della Svizzera effettuati sulla base dell'Accordo tra Italia e Svizzera del 3 ottobre 1974. 2. Terminato il periodo transitorio di cui al comma 1 del presente articolo, ai comuni italiani di frontiera, individuati ai sensi dell'articolo 2, lettera b), punto i), dell'Accordo di cui all'articolo 1, comma 1, lettera a), della presente legge, in cui risiedono i lavoratori frontalieri, è comunque garantito lo stesso livello di finanziamento di cui al medesimo comma 1 del presente articolo”.
L'emendamento governativo presentato ieri prevede dunque che “al comma 5, le parole: 'del 3 per cento' sono sostituite dalle seguenti: ' del 4 per cento '”.
L'OPPOSIZIONE DEL SENATORE ALFIERI – La disposizione non è certamente sfuggita all'attenzione del senatore varesino del Partito democratico Alessandro Alfieri, che sottolinea come il “ Governo presenta norma anti Varese e anti comune di confine con la Svizzera. Sottratti 4 milioni al capoluogo con un tratto di penna. Penalizzati in generale i comuni di confine” e anticipa: “Daremo battaglia in parlamento!”.
Per poi circostanziare meglio: “Negli anni scorsi abbiamo lavorato per aumentare le risorse a disposizione dei comuni di confine. Lo abbiamo fatto coinvolgendo i rappresentanti dei Sindaci e le forze sociali. Lo abbiamo fatto difendendo il sistema dei ristorni dei frontalieri e l’istituzione di un fondo ad hoc di sostegno ai territori di confine. E abbiamo modificato la normativa permettendo a molti comuni di frontiera di chiudere i bilanci, aumentando al 50 percento l’utilizzo sulla parte corrente dei ristorni; e di ricevere i ristorni direttamente, abbassando il criterio per poterli avere dal 4 percento al 3 percento del rapporto lavoratori frontalieri - abitanti.
Ieri sera il governo di destra, spinto dalla Lega, ha rovinato tutto riportando indietro le lancette dell’orologio. Non contenti di aver istituito nella scorsa legge di bilancio una tassa della salute sui lavoratori frontalieri che non sanno neanche come applicare, ora hanno presentato un emendamento in bilancio che con un tratto di penna sottrae 4 milioni di euro a Varese e svariate centinaia di migliaia di euro a diversi comuni delle nostra provincia, a partire da Laveno Mombello e Venegono inferiore. E alla faccia dell’autonomia vorrebbe imporre anche come spendere i soldi dei ristorni, che i comuni usano per sistemare le strade e garantire i servizi sociali come previsto anche da accordi internazionali. Un provvedimento calato dall’alto, preso senza alcun coinvolgimento o consultazione dell’associazione comuni di frontiera così come previsto dalla Legge 83 del 2023. E non provassero a dire che lo fanno per Beko. Dove non stanno facendo assolutamente nulla per tutelare i siti produttivi e dove comunque ci sono risorse specifiche nel bilancio dello Stato, senza bisogno di andare a sottrarle dai bilanci dei comuni di frontiera. Daremo battaglia in parlamento per fermarli”.