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Gioco fisico o terrestre? Da nuovi casinò un sostegno al turismo dei territori

19 settembre 2023 - 10:03

La domanda di gioco continua a esistere, nella possibilità di aprire nuovi casinò la risposta alla necessità di sviluppo turistico dei territori di riferimento.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Federico Di Dio photography su Unsplash

Foto di Federico Di Dio photography su Unsplash

Nell’anno 2022, quando la pandemia non ha più imposto restrizioni di natura sanitaria di alcun genere, il gioco nei casinò non ha raggiunto i risultati del 2017 anche perché quello di Campione è stato chiuso sino al 26 gennaio  ma ha dato discreti segni di vita, in particolare a Venezia.

Il gioco online, invece, ha superato di ben il doppio il risultato del 2019 e si può ipotizzare una ulteriore crescita per l’anno in corso. Ma è bene conoscere che tra i giochi di carte e la roulette si arriva quasi ai tre quarti del giocato. Ed allora possiamo ragionevolmente pensare che la domanda di giochi da casinò esiste. 
I cittadini italiani hanno investito nell’azzardo nel 2022 circa 73 miliardi, un incremento, rispetto all’anno precedente importante. Nel mese di agosto 2023 tra il giocato ( 4,904) e il ritornato come vincita (4,710) si registrano 193,5 miliardi nei giochi da casinò dei quali Sanremo ha lo 0,13 e Venezia lo 0,06 percento quale quota di mercato. Ci sarebbe da domandarsi il perché?
L’azzardo nazionale sta diventando una “torta” sempre più appetibile in cui l’online pare destinato a diventare la “fetta” più interessante e, al tempo stesso, più grande.

In un panorama come quello descritto si può, anche agevolmente, concludere che l’offerta ha ricevuto una vigorosa spinta all’ampliamento. Se poniamo mente alla rilevanza del giocato  e alla finanziaria per il 2023 e la poniamo in raffronto alla spesa sanitaria prevista per finanziare il Servizio sanitario nazionale non possiamo che rimanere fortemente impressionati. 
Una possibile constatazione è data dal fatto che l’Italia è nelle migliori posizioni di classifica in Europa  per quanto al gioco d’azzardo. La propensione al gioco cresce inversamente al calo dei consumi e alla crisi economico e finanziaria che, purtroppo, tende a crescere.
Giocare online diventa sempre più facile e più comodo e non controllato cosa che, invece, avviene nel gioco fisico nei casinò dove per accedere è necessario dimostrare la raggiunta età dei 18 anni. Dove i segnalati dalle famiglie non possono accedere alle sale e dove il contante è soggetto a controllo a norma delle disposizioni vigenti.

Il calo del gioco online potrebbe influire sulle entrate erariali dello Stato, il gioco fisico, producendo entrate tributarie per gli enti pubblici periferici che hanno una casa da gioco sul loro territorio, mi pare agisce nella stessa direzione anche se indirettamente.
Da qui ad immaginare uno Stivale con tanti casinò come, ad esempio, nella vicina Francia non è per nulla ipotizzabile, ma pensare a un turismo di un certo livello abbinato a una casa da gioco con un'offerta adeguata e diversificata non rappresenta, nel modo più assoluto, uno sproposito.

Come si è visto la domanda di giochi da casinò esiste e non lo si può negare, le necessità di alcuni siti turisticamente conosciuti neppure, la frequentazione di questi da parte di una élite internazionale o perché noti o per lo svolgimento di manifestazioni o per entrambi le motivazioni è fuori discussione.
E allora, concludendo queste poche righe, viene da domandarsi quale siano le motivazioni per non concedere una sperimentata forma di autofinanziamento ad alcune località che, tra l’altro, potrebbero rendersi finanziariamente più autonome. 

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