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Riordino casinò, i progetti del passato come base per il futuro

30 marzo 2023 - 10:04

Diversi progetti di legge si sono occupati in passato del riordino di casinò: una base di riflessione quando il tema tornerà al centro dell'attenzione.

Scritto da Mauro Natta
Foto di Javon Swaby su pexels.com

Foto di Javon Swaby su pexels.com

Premetto che non è, in buona parte, farina del mio sacco, ma, proseguendo una ricerca iniziata, mi ritrovo ad esaminare con maggior cura il progetto di legge n. 4457 presentato in Parlamento il 16 gennaio 1998.
Dalla relazione accompagnatoria: "In Italia il problema di una regolamentazione del gioco d'azzardo non ha mai trovato una seria e definitiva composizione (stante i lavori delle Camere in materia di gioco pubblico, forse, ci si poteva attendere qualcosa in più, Ndr).

In altri Stati membri dell'Unione europea legislazioni più moderne e meno ipocrite associano le case a gioco al turismo garantendo con una attenta e puntuale regolamentazione la trasparenza e la professionalità degli esercizi e un maggiore sviluppo delle attività turistiche.
Tale situazione dirige il flusso di coloro che intendono frequentare le case da gioco e che risiedono nelle regioni centro - meridionali a recarsi nelle quattro aree privilegiate o all'estero.

La situazione oltretutto favorisce la malavita organizzata per la quale la mancanza di sale da gioco (allora, ma ora non c'è più, Ndr) autorizzate diventa il presupposto per svolgere attività illegali al di fuori di ogni controllo attraverso il gioco d'azzardo clandestino.
Ma ecco la parte conclusiva che condivido in pieno e sostengo appena posso: “la presente proposta di legge ha quindi lo scopo di consentire l'apertura di case da gioco anche nelle aree che ne son sprovviste, valorizzandone, in tal modo il patrimonio storico, culturale e turistico spesso trascurato".

Già che c'ero mi sono dedicato all'articolato e mi corre l'obbligo di ammettere di essermi ritrovato come ai vecchi tempi anche se per pochissimo tempo ed è stato gradevole.
Nell'art. 1 le finalità: contrastare il gioco d'azzardo, promuovere le attività turistiche locali e prevedere nuove fonti di finanziamento per l'ente locale senza ulteriori oneri per lo Stato.
L'art. 2 tratta dell'autorizzazione, il n. 3 della domanda, il n. 4 della concessione e, in particolare, della forma giuridica relativa alla gestione e quanto alla stessa collegato contrattualmente rilevabili dalla convenzione tra concedente e concessionario.
L'art. 6 accenna al Corpo della Polizia di Stato e credo, così come in Francia esiste la Police des jeux, al quale affidare tutta una serie di controlli. Il successivo articolo 7 dispone obblighi anche a carico del Comune concedente. I controllori comunali dovranno occuparsi della regolarità del gioco  e degli incassi che l'art. 8 al punto 5 definisce  quali entrate tributarie.

Desidero chiarire che non intendo insegnare e/o suggerire alcunché e che quanto segue lo addebito al fatto che nel 1992 sono stato molto impegnato e allo stesso tempo interessato, sia nella qualità di segretario nazionale di un sindacato sia come dipendente, nella materia in discorso.
Una aggiunta mi pare necessaria e opportuna: la previsione delle caratteristiche e delle qualità indispensabili per appartenere all'Albo dei gestori, un regime particolare riguardante il passaggio di proprietà delle azioni societarie tanto da prevederne il divieto di acquistarle a chi non partecipa all'Albo anche mortis causa.

Dovrebbero essere indicate tassativamente le qualità dei dirigenti quali esperienza, serietà e competenza e, forse, simili per i dipendenti.
Certamente, esplicitando le mie idee che si sono formate nel tempo avendo prestato la mia opera sia col privato sia col pubblico e in molteplici funzioni sia amministrative sia tecniche, ho la sola e unica intenzione di mettere a disposizione le mie personali esperienze e le considerazioni che ne derivano.

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