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Tetto contante a 5mila euro, pioggia di critiche dalle opposizioni

07 dicembre 2022 - 10:58

Le commissioni della Camera che esaminano in sede consultiva il Ddl di Bilancio 2023 esprimono parere favorevole, ma tante critiche delle opposizioni alle disposizioni sul contante.

Photo by Mathieu Stern on Unsplash

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La premier Giorgia Meloni ne ha spiegato la ratio, ma la disposizione della Manovra che innalza a 5mila euro la soglia massima per uso del denaro contante in Italia dal 1° gennaio 2023 (ora è a 2mila euro e dal prossimo anno sarebbe dovuta passare a mille) continua a dividere e diventa uno dei cavalli di battaglia delle opposizioni. 
Il disegno di legge è ora all'esame in sede referente della commissione Bilancio della Camera, che ultimato il ciclo di audizioni ha iniziato a studiarne una per una le disposizioni, ma nelle commissioni che lo valutano in sede consultiva (e che finora hanno tutte approvato una relazione favorevole, ovviamente presentata dalla maggioranza) sono piovute critiche e preoccupazioni.

Iniziamo dalla commissione Giustizia, con la deputata Valentina D’Orso (M5S) che, intervenendo ai lavori, rammenta che "la Banca d’Italia si è espressa negativamente sia nei confronti del susseguirsi di ripetuti condoni, sia sulle norme relative al tetto al contante, ritenendo che queste ultime misure potrebbero produrre effetti criminogeni". Al contrario, "le norme volte ad incentivare i pagamenti elettronici producono il risultato di ridurre l’evasione fiscale". A suo avviso, quindi, il disegno di legge di bilancio in discussione "favorisce l’evasione fiscale e suscita nei cittadini dubbi in merito alla necessità di pagare le tasse".

Forti critiche, in commissione Difesa, anche dal deputato Stefano Graziano (Pd-Idp), secondo il quale "il disegno di legge di bilancio presentato dal Governo affronta in maniera del tutto inadeguata la crisi energetica ed elargisce favori agli evasori fiscali con l’aumento del tetto per l’uso dei contanti e l’innalzamento della soglia per i pagamenti con la moneta elettronica". mentre il giudizio di Emiliano Fenu (M5S), componente della commissione Finanze, è più articolato. Il deputato, pur riconoscendo "la validità di alcuni interventi in favore dei contribuenti che hanno regolarmente dichiarato i loro redditi e si trovano in difficoltà nel versamento delle imposte", rileva infatti "la presenza di misure – quali l’innalzamento della soglia del contante – che non giovano ai contribuenti onesti e sembrano piuttosto essere destinate a semplificare l’occultamento al fisco della ricchezza".
Sempre in commissione Finanze, Bruno Tabacci (Pd-Idp) segnala "le preoccupazioni, espresse in particolare dalla Banca d’Italia, sul rilevante fenomeno dell’evasione fiscale in Italia, che potrebbe essere favorito da un maggior impiego del contante" e non ritiene "sufficiente il richiamo del presidente del Consiglio Meloni all’assenza in Germania di limiti di importo per i pagamenti in contanti". Infatti, "quest’ultimo Paese non registra gli elevatissimi tassi di evasione dell’Italia, che non hanno eguali in Europa, eccezion fatta forse per la Grecia".

Molto critico, in commissione Trasporti, anche Antonino Iaria (M5S), che evidenzia "una sostanziale continuità con l’operato del precedente Governo per la parte migliore, e poi una serie di misure volte ad accontentare le lobby che hanno determinato la vittoria di questa
maggioranza, ad esempio l’aumento a 5.000 euro del limite dei pagamenti in contanti".

In commissione Attività produttive Enrico Cappelletti (M5S) segnala che "l'Ufficio parlamentare di bilancio ha evidenziato che quanto previsto nel disegno di legge in relazione all’innalzamento del tetto di pagamenti in contanti e alla soglia di obbligatorietà dell’accettazione dei pagamenti tramite Pos di fatto indebolisce la lotta all’evasione", e in commissione Lavoro Arturo Scotto (Pd-Idp) dichiara il "proprio smarrimento di fronte ad un provvedimento che favorisce palesemente i redditi più alti e penalizza i più poveri, come testimoniato dalle norme in materia di flat tax, peraltro contribuendo ad alimentare l’evasione fiscale con misure come quelle sul tetto al contante e sui limiti per i pagamenti tramite Pos, severamente criticate anche da organismi come Banca d’Italia, Corte dei conti e Ufficio parlamentare di bilancio".

Anche in commissione Politiche dell'Unione europea Raffaele Bruno (M5S) evidenzia "le criticità riscontrate in particolare sulle disposizioni introdotte dall’articolo 69, riferite all’innalzamento del limite consentito per i pagamenti in contanti e all’esclusione delle sanzioni in caso di mancata accettazione dei pagamenti elettronici per importi inferiori a 60 euro".

LA RELAZIONE APPROVATA - La relazione approvata dalla 14esima commissione reca un esplicito riferimento alle norme sul contante: si premette infatti che "l’articolo 69, concernente disposizioni in materia di mezzi di pagamento", prevede "nell’ambito della discrezionalità che in tale ambito è rimessa ai singoli Stati membri dalle regole europee, l’innalzamento da 1.000 a 5.000 euro del tetto all’utilizzo del denaro contante e la fissazione di un limite a 60 euro per i pagamenti per i quali sono previste sanzioni amministrative previste in caso di mancata accettazione dei pagamenti a mezzo di carta di pagamento da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi". A tal riguardo, "richiamando le misure di limitazione all’utilizzo del contante, adottate con il decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, emanato in attuazione della direttiva 2005/60/CE, concernente la prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo, nonché della direttiva 2006/70/CE che ne reca misure di esecuzione, si auspica che entrambe le misure, le quali favoriscono l’uso del denaro contante, siano coerenti con l’obiettivo di contrasto all’evasione fiscale previsto nel Pnrr".

LA RICADUTE SUI CASINO' - Quello dell'uso del denaro contante è un tema divisivo, delicato e che ha comunque dirette ricadute sull'operatività dei casinò, dove spesso si giocano importi elevati. C'è da sottolineare che i casinò sottopongono in ogni caso a registrazione tutti coloro che entrano nelle sale da gioco.

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