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Casinò Campione, Cisl: 'Nodo mance ancora senza soluzione, fare presto'

18 aprile 2023 - 15:16

La Fisascat Cisl chiede una rapida risoluzione della questione della ripartizione delle mance al Casinò Campione d'Italia.

Scritto da Amr
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La questione della ripartizione delle mance tra i dipendenti al Casinò Campione d'Italia continua a far discutere e, dopo la richiesta dell'attivazione di un tavolo da parte della Uilcom Uil, è ora la Fisascat Cisl a prendere posizione. Lo fa evidenziando come il nodo mance resti senza soluzione, con la trattativa ferma al palo. E a pagarne le conseguenze sono i lavoratori della Casa da gioco, che ancora attendono parte delle mance incassate nel 2022.

“Come noto, le organizzazioni sindacali firmatarie, noncuranti della nostra rappresentanza, hanno escluso la Fisascat Cisl – e dunque i lavoratori nostri iscritti - dal tavolo di trattativa ma non basta a metterci a tacere sulla vicenda: lavoratrici e lavoratori della Casa da gioco hanno diritto – subito - ai risultati del proprio lavoro, mance comprese, senza dover sopportare i tentennamenti del sindacato” spiega Luca Parravicini della Fisascat Cisl territoriale.

A nulla, sottolinea un comunicato del sindacato di categoria, valgono gli appelli mediatici ad un intervento salvifico dell’azienda, le mance sono un fatto di lavoratrici e lavoratori e tocca alle loro rappresentanze trovare una soluzione. Chi invoca una nuova “proposta di salvaguardia”, sulla falsariga del 2022, tenta maldestramente, a giudizio del sindacato, di nascondere le inadeguatezze proprie e – soprattutto – di un contratto collettivo che sulle mance propone una soluzione di fatto inapplicabile, "motivo – tra i tanti – per cui la Fisascat Cisl non lo sottoscrisse.

Il tempo ci ha dato ragione ed ora che è davvero scaduto ci tocca incalzare le Ooss firmatarie: fate presto! E se davvero, com’è evidente, il Ccal, come formulato, non funziona, non perdiamo altro tempo e cambiamolo".
La Fisascat Cisl sottolinea infine come altri ritardi peseranno come macigni sui lavoratori, "già penalizzati da retribuzioni insufficienti in un’economia - di fatto - svizzera, e rischiano di trasformare la Casa da gioco in una riserva indiana, fatta di poveri in una città per ricchi".

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