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Casinò e sindacati, Zanetti (Fisascat Cisl): 'Pregiudizi e sessismo, un confronto ancora attuale'

11 marzo 2024 - 10:16

Per Sabrina Zanetti, segretaria aziendale Fisascat Cisl al Casinò di Venezia, le donne sono ancora alle prese con 'vecchie' problematiche.

Scritto da Amr
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Dopo quelle valdostana e sanremese, ecco una nuova puntata dello speciale su donne, casinò e sindacato pubblicato sul numero di marzo della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

“La rappresentanza sindacale femminile al Casinò di Venezia è ancora molto scarsa. La percentuale di donne che fanno e hanno fatto sindacato è molto bassa soprattutto nei ruoli attivi e l'unica sigla ad avere una segretaria donna è proprio la Cisl che ha anche una partecipazione femminile nel direttivo se non alta numericamente piuttosto presente, attiva e propositiva.”

Sabrina Zanetti, segretaria aziendale Fisascat Cisl al Casinò di Venezia, cerca anche di spiegare le motivazioni della bassa partecipazione femminile: “Sono divese. In primis per la storicità dei ruoli apicali che sono ricoperti da uomini senza nessun ricambio generazionale; in secondo luogo sicuramente perché in genere le donne hanno fuori del lavoro molti altri impegni familiari che a tutt'oggi gli uomini non hanno, per cui riuscire a conciliare anche questo tipo di attività è difficile. La mia opinione però è che generalmente l'ambito sindacale sia ancora un terreno molto maschile nel nostro ambiente, e non solo. Chi negli anni ha tentato di svolgere questo ruolo attivamente si è spesso dovuta confrontare con pregiudizi, sessismo e mansplaining”.

Resta il valore aggiunto, in qualsiasi ambito, del punto di vista femminile: “È importante per non avere una visione miope della società, quindi ancora di più nell'attività sindacale che deve tenere ben presente le diversità di esigenze e caratteristiche uomo/donna.
Le donne possono essere molto pratiche e cercare soluzioni non conformi di compromesso, essendo abituate spesso anche a gestire dinamiche di conflitto familiare. È assolutamente indispensabile incentivare una partecipazione massima e più attiva delle donne anche nell'attività sindacale oltre che politica e pubblica”.

Zanetti precisa infine: “Non esiste un lavoro adatto o meno alle donne. Qualsiasi attività può essere adatta a entrambi i generi. Si può al limite parlare di preferenze di genere.
Nel caso delle diverse mansioni nelle case da gioco, le difficoltà maggiori per le donne sono legate ai ruoli sottoposti a turnistica notturna, che possono rendere difficile come già detto precedentemente la conciliazione vita familiare/lavoro. Dal nostro punto di vista sarebbe utile promuovere nei quattro casinò italiani la certificazione per la parità di genere ma siamo consci che attualmente le agevolazioni offerte alle aziende che si certificano non sono abbastanza convincenti. Rendere obbligatoria questa certificazione sarebbe un ulteriore passo avanti, anche se per progredire verso una reale parità di genere c'è ancora molta strada da fare nella società in generale”.


 

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