skin

Casino e sindacati, Semeria (Fisascat Cisl): 'L'utopia della parità'

09 marzo 2024 - 09:55

Per Marilena Semeria, di recente nominata alla guida del neonato Coordinamento case da gioco del sindacato di categoria, in tema di parità fra donne e uomini c'è ancora molto da fare.

Nella foto: Marilena Semeria - Coordinamento case da gioco del sindacato Fisascat Cisl

Nella foto: Marilena Semeria - Coordinamento case da gioco del sindacato Fisascat Cisl

Ecco una nuova puntata dello speciale su donne, casinò e sindacato pubblicato sul numero di marzo della rivista Gioco News (consultabile integralmente online a questo link).

Fra le cinque donne impegnate nella rappresentanza sindacale dei lavoratori dei quattro casinò italiani, c'è anche Marilena Semeria, da anni segretaria aziendale, al Casinò Sanremo, della Fisascat Cisl, e di recente nominata alla guida del neonato Coordinamento case da gioco del sindacato di categoria.

Quello di Marilena Semeria è un punto di vista informato e prezioso su tanti fronti, a iniziare appunto dal tema della parità tra uomo e donna nel mondo del lavoro: “È pura utopia. Apparteniamo a due universi completamente differenti con una cultura che schiaccia entrambe le parti, si è certamente riusciti a creare i presupposti affinché le donne abbiano eguali possibilità di carriera, ma la parità è intrinsecamente un’altra cosa”.

Semeria racconta anche le motivazioni che l'hanno spinta a occuparsi delle problematiche della collettività in ambito sindacale: “Per me sono sempre state di due tipi: la passione per le cose di cui mi occupo e la considerazione che se non provi a cambiare le cose nulla cambierà mai o, peggio ancora, qualcun altro avrà la possibilità di farlo, forse, e dico forse, con fini meno nobili”.

Quali sono gli obiettivi che si pone il Coordinamento case da gioco?
“Gli obiettivi devono essere sempre molto ambiziosi, alcuni saranno più raggiungibili, altri resteranno come traccia per chi sarà al nostro posto in futuro, se avremo lavorato bene.
Quello più importante sarebbe quello di creare un 'protocollo' per le quattro Case da gioco: avendo noi in deroga dal ministero degli Interni la licenza al gioco d’azzardo avrebbe senso avere anche regole interne che siano più congrue al nostro sistema estremamente controllato e di tutela per chi ha il piacere di intrattenersi nei nostri Casinò, oltre a sviscerare tutte le varie procedure che contraddistinguono la nostra particolare attività e poterle processare in un contesto più specifico ed equanime sia da un punto di vista giuridico che fiscale.
I nostri interlocutori naturali saranno i sottosegretari che in questo momento detengono la delega al gioco d’azzardo per poter trattare con chi realmente abbia la possibilità di agire. Altro punto non meno importante, ma probabilmente di più facile attuazione, è senza dubbio, lo scambio di informazioni contrattuali e di prospettive e idee legate al presente e al futuro dei nostri contratti collettivi di lavoro, nonché il completo sostegno alle realtà contrattuali delle Case da gioco che oggi sono ancora in un limbo senza che abbiano la possibilità di conoscere le garanzie che potranno ottenere.”

Altri articoli su

Articoli correlati