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Distort (Snalc): 'Casinò St. Vincent, restituire dignità ai lavoratori'

01 marzo 2024 - 10:12

Corrado Distort, segretario aziendale dello Snalc, spiega i motivi dell'adesione allo stato di agitazione e del referendum sull'accordo ponte al Casinò di St. Vincent.

Scritto da Anna Maria Rengo
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"La posizione dello Snalc è semplice ed è quella dei lavoratori che, al termine di un quinquennio difficile, quello del concordato, si sentono estremamente delusi e sfiduciati."

Corrado Distort, segretario aziendale dello Snalc, spiega così la decisione del sindacato di indire (assieme alla quasi totalità delle altre sigle, tranne la Fisascat Cisl) lo stato di agitazione al Saint Vincent Resort & Casino e di sottoporre a referendum la bozza di accordo ponte che sarà valido, per il 2024, per i dipendenti dell'unità produttiva gioco.

Il sindacalista invita a non dimenticare che "la Casa da gioco ha potuto  ritornare all’attivo soprattutto grazie all’enorme sacrificio dei dipendenti stessi che o sono stati licenziati o hanno accettato considerevoli riduzioni di stipendio e di ferie (dodici giorni di ferie e tre di riposi in meno Ndr), e l'azzeramento di istituti importanti quali il fondo di previdenza e la quattordicesima, per salvare il loro posto di lavoro. Adesso che il successo dell’operazione concordataria è palese e viene sbandierato continuamente su tutti i media, il lavoratore, definito 'creditore privilegiato' si aspetta che, così come agli altri creditori verranno interamente pagati, anche il suo rapporto lavorativo ritorni almeno a essere quello ante 2019".

Quanto alla trattativa sull'accordo ponte, "la società ha proposto un testo mortificante, rifiutando di apportare al testo le modifiche ripetutamente richieste. Noi siamo sicuramente favorevoli a un ulteriore confronto e a una trattativa, ma che possano restituire dignità ai dipendenti, ripartendo da una base di contrattazione che dovrà essere quella dei contratti vigenti ante concordato. Contratti mai più rinnovati da più di dieci anni". 
Il sindacalista riferisce poi che in assemblea è stato evidenziato che "un gran numero di dipendenti della Casa da gioco non vuole neppure il referendum rigettando il l'accordo ponte”.
Insomma, diversi distingui che portano a chiedersi quale sarà l'esito del referendum che sarà comunque indetto a metà marzo, per andare a ratificare modifiche, in ogni caso migliorative, rispetto all'accordo che era stato siglato a febbraio 2019 (anch'esso, dopo referendum) e sul quale si poggia l'impianto concordatario.

"Il referendum, per il quale è ovviamente richiesto il raggiungimento del quorum, è vincolante, se dunque passerà il sì entrerà in vigore l'accordo ponte", chiarisce infine Distort.

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