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Corte dei Conti: doppia udienza per Bplus su deposito cauzionale e di concessione

09 giugno 2014 - 11:34

Alla fine le due vicende si intrecciano, com'era inevitabile. E verranno discusse in una udienza presso la Corte dei Conti, in due udienze: una fissata per domani, martedì 10 giugno e l'altra il giorno successivo, mercoledì 11 giugno. Al centro della diatriba c'è, ancora una volta, il concessionario Bpuls il quale, come noto, sta conducendo una autentica 'battaglia' legale combattuta su due fronti: da un lato, quello della Corte dei Conti, insieme ad altri tre concessionari (Codere, Hbg e Gmatica, la quale tuttavia dovrebbe sottrarsi dalla vicenda aderendo a una definizione agevolata stabilita dalla stessa Corte), dall'altro, quella contro la Prefettura di Roma che aveva interdetto la società – affidandola a un blind trust inglese – per via della vicenda legata ai finanziamenti illeciti dalla Banca Popolare di Milano. Ora però le due vicende confluiscono, in qualce modo, sullo stesso scranno: quello della magistratura contabile, chiamata a decidere in merito alle sorti di un capitale di ben 35 milioni di euro da destinare – o meno – alla società.

Scritto da Alessio Crisantemi
Corte dei Conti: doppia udienza per Bplus su deposito cauzionale e di concessione

 

IL DOPPIO FILONE - Qualche settimana fa, come noto, la magistratura contabile aveva sequestrato ai Monopoli di Stato un cifra complessiva vicina agli ottanta milioni di euro che sarebbero stati riversati nelle casse dei quattro concessionari in attesa di giudizio per i servizi concessori della passata stagione. Di questi, 29 milioni erano destinati a Bplus. E per questa ragione la società ha chiesto di annullare il sequestro conservativo da 29 milioni di euro disposto dalla Corto, attraverso un reclamo che sarà discusso domani in prima sezione di appello. Nell'udienza successiva invece si discuterà l’ulteriore istanza, relativa alla richiesta di sequestro avanzata dalla Procura sui 6 milioni di euro versati dalla stessa Bplus per la partecipazione al bando di gara slot del 2011, che non aveva più potuto partecipare alla gara per via della interdittiva della Prefettura di Roma. Dopo una sentenza del Consiglio di Stato aveva stabilito che Bplus aveva comunque diritto a proseguire l’attività di concessionario anche senza sottoscrivere la nuova convenzione di concessione scaturita dal nuovo bando, e quindi le somme versate a titolo di partecipazione andavano restituite.

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