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Caltanissetta, Gdf sequestra due agenzie di scommesse abusive

19 luglio 2018 - 11:02

Il Comando provinciale della Guardia di finanza di Caltanissetta sequestra due agenzie di scommesse abusive a Vallelunga Pratameno e Montedoro.

Scritto da Redazione
Caltanissetta, Gdf sequestra due agenzie di scommesse abusive

 


Stretto giro di vite sulle scommesse clandestine in provincia di Caltanissetta. I finanzieri della Tenenza di Mussomeli hanno scoperto due agenzie abusive operanti a Vallelunga Pratameno e Montedoro e quindi denunciato i titolari, privi della licenza del Questore e dell’autorizzazione dell’Adm, per esercizio dell’attività di raccolta e per i reati previsti dal Testo unico delle leggi di pubblica Sicurezza.


Nel corso dei controlli, secondo quanto si legge in una nota della Gfd, "sono state rinvenute e sequestrate centinaia di ricevute di gioco effettuate che, a fronte di pochi euro, avrebbero assicurato vincite di importi notevolmente superiori rispetto a quelli garantiti dagli operatori nazionali autorizzati.
Nella stragrande maggioranza dei casi è stato riscontrato l’utilizzo dei servizi connessi
ai server di una nota compagnia privata di scommesse sportive anglo-maltese, mai abilitata ad operare sul territorio nazionale.
Gli accertamenti compiuti dai militari della Guardia di finanza di Mussomeli, hanno
consentito di accertare che l’attività illecita veniva condotta celando la raccolta abusiva
di scommesse dietro quello che viene definito come 'corner di ricarica conto di gioco
ed assistenza ai clienti'.
In buona sostanza, il bookmaker estero, mediante la collaborazione dei titolari delle
attività, permetteva agli avventori, privi di proprio conto di gioco, di effettuare le giocate
a pronostico previste dal palinsesto nazionale, utilizzando i profili aperti dai titolari
stessi non riconducibili a clienti registrati nazionali".
 
 
I due responsabili delle agenzie di scommesse abusive, "per aver accettato giocate 'da
banco' su allibratori esteri illegali, rischiano la reclusione da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni ed il sequestro dei locali e della strumentazione informatica utilizzata".

 

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