skin

As.Tro al sindaco di Lissone: 'Affermazioni sul gioco non vere'

21 giugno 2019 - 11:56

L'associazione As.Tro scrive al sindaco di Lissone (Mb) sui dati divulgati sulla spesa pro capite degli abitanti della città, sul gioco.

Scritto da Redazione
As.Tro al sindaco di Lissone: 'Affermazioni sul gioco non vere'

L'avvocato Isabella Rusciano del Centro Studi As.Tro ha inviato nella giornata di oggi, venerdì 21 giugno, una lettera al sindaco Concetta Monguzzi del Comune di Lissone, in provincia di Monza e Brianza in Lombardia, in riferimento all’articolo apparso sul quotidiano Avvenire, edizione di Milano dal titolo “Lissone ‘gioca’ 114 milioni, 2.475 euro procapite. Il sindaco: campagne e progetti no-slot non bastano”.

"Leggendo attentamente l’articolo pubblicato ieri sull’Avvenire-Milano - si legge nella lettera di As.Tro - che riprende alcune dichiarazioni de sindaco di Lissone, si afferma che nel Comune di Lissone sono stati “bruciati nel gioco 114 milioni (…) 2.475 euro pro-capite” e questa affermazione non corrisponde ai dati ufficiali pubblicati dall’Agenzia delle dogane e dei monopoli.
 
Nell’articolo si dichiara che, nel 2017, sono stati spesi 114 milioni di euro quando, in realtà, quella cifra coincide con la raccolta complessiva di gioco, che è un dato ben diverso dalla spesa.
 
La spesa complessiva, infatti, si ottiene sottraendo il dato delle vincite che ritornano ai giocatori (circa 91.5 milioni di euro nel comune di Lissone) dalla raccolta: secondo i dati Adm, pertanto, la spesa complessiva di gioco è stata di poco superiore a 21,5 milioni.
 
Conseguentemente, non corrisponde al vero l’ulteriore dato della spesa annua pro capite, che viene fissato in 2.475 euro, importo che come si legge nell'articolo di Avvenire, “è di molto superiore a quello della provincia di Monza Brianza, dove la quota si ferma a 1.440 euro”: in realtà, la preoccupazione che si tende a generare con simili notizie, si fonda su un dato che, se correttamente analizzato, rivelerebbe invece un impatto complessivo del gioco lecito sulle preferenze di spesa che non dovrebbe generare simili allarmismi.
 
A Lissone, infatti, la spesa pro capite nel 2017 è stata di circa 530 euro, ovvero 1,45 euro giornalieri (un dato che si ottiene facilmente dividendo il dato ufficiale della spesa con il numero degli abitanti della città lombarda) e che, tra l’altro, è di molto inferiore alla spesa indicata nell’ articolo in oggetto.
 
Lo scopo di questa precisazione non è quello di mettere in discussione le scelte politiche di un’amministrazione comunale finalizzata al contrasto delle problematiche legate al gioco o alla tutela delle fasce più vulnerabili della popolazione, ma solo auspicare l’utilizzo di dati corretti da parte delle istituzioni pubbliche per calibrare le proprie decisioni che, inevitabilmente, si ripercuotono su tutta la comunità.
 
Apprezzando e condividendo sempre l’attività delle amministrazioni locali nel voler tutelare le fasce deboli della popolazione e, consapevoli della necessità di porre un argine al fenomeno del gioco d’azzardo patologico, rappresentiamo la piena disponibilità a fornire tutta la documentazione di supporto a quanto detto e, nel contempo, avanziamo una formale richiesta di audizione finalizzata all’apertura di un tavolo di confronto con l’amministrazione di Lissone".

 

 

Articoli correlati