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Contrasto al gioco patologico, Nonantola e Sarzana fanno rete

28 settembre 2019 - 08:19

Sabato dedicato al lancio delle iniziative per il contrasto al gioco patologico ideate dai Comuni di Nonantola (Mo) e Sarzana (Sp), in rete con associazioni e strutture sanitarie.

Scritto da Redazione
Contrasto al gioco patologico, Nonantola e Sarzana fanno rete


Un Piano locale e una campagna di sensibilizzazione per il contrasto al gioco d'azzardo patologico: li hanno approntati i Comuni di Nonantola (Mo) e Sarzana (Sp), con eventi di presentazione in programma per oggi, sabato 28 settembre.


IL PIANO DI NONANTOLA - A Nonantola, l'iniziativa vede insieme l'Unione dei Comuni del Sorbara e l'Azienda Usl di Modena. Il Piano locale nasce da un percorso frutto della collaborazione tra più soggetti e ora viene rivolto a tutta la cittadinanza, per far conoscere non solo le dimensioni del fenomeno sul territorio, ma soprattutto le azioni messe in campo per contrastarlo.
Diversi gli interventi mirati, dalle azioni di prevenzione e sensibilizzazione rivolte a tutti, alla promozione della conoscenza del fenomeno e dei rischi correlati nel contesto scolastico, passando per il supporto alla formazione specifica - personale sanitario, sociale, educativo e delle associazioni territoriali insieme - per creare una rete “competente”, in grado di intercettare precocemente il fenomeno.
L’incontro, dopo i saluti del presidente dell’Unione, Giovanni Gargano, si concentrerà sul percorso di prevenzione e assistenza al gioco patologico dell’Azienda Usl di Modena, che fornirà anche i dati epidemiologici sul Distretto di Castelfranco. Seguirà il racconto dell’esperienza di Federconsumatori in tema di sovraindebitamento e tutela del consumatore, per terminare con la vera e propria presentazione del piano locale di contrasto al gioco patologico.
L’iniziativa è frutto della collaborazione tra Unione del Sorbara, Azienda USL di Modena, Federconsumatori, Centro sociale Papa Giovanni XXIII e Open Group. Si tratta del primo di una serie di eventi sul territorio; un’altra iniziativa di approfondimento è in programma a dicembre a Castelfranco Emilia, promossa da Cittadinanzattiva, da sempre presente nelle collaborazioni con l’Azienda Usl di Modena.
Risultano oggi in carico ai servizi dell’Azienda Usl di Modena per dipendenza da gioco circa 160 persone, di cui un terzo sono nuovi ingressi (dati 2018). A occuparsi dell'assistenza ai giocatori patologici è il Sert, che prevede diverse possibilità di accesso: il giocatore può presentarsi in modo autonomo, oppure tramite medico curante, servizio di salute mentale, assistente sociale, ma anche famigliari o amici della persona. I programmi personalizzati hanno permesso di migliorare qualità e durata del trattamento degli utenti seguiti, sempre in ottica multidisciplinare, coinvolgendo i familiari come parte integrante del percorso stesso. I fondi erogati nell’ambito del Piano regionale di contrasto al gioco d'azzardo hanno inoltre consentito all’Azienda Usl di acquisire tre psicologi e un tecnico della riabilitazione psichiatrica che operano in modo trasversale a livello provinciale, in forze ai vari servizi sanitari.
 
 
PLAY VS GAMBLING A SARZANA - “Play vs Gambling”, è questo il tema dell'appuntamento di oggi, sabato 28 settembre, a Sarzana, dove, tra occasioni di svago e divertimento, saranno presenti psicologi ed esperti a disposizione di coloro che vorranno usufruirne. L'appuntamento è organizzato dall'Amministrazione comunale sarzanese, in collaborazione con il consorzio Cometa, Asl 5-Settore dipendenze, Servizio Civile Nazionale, Associazione No Slot-Riprendiamoci la Vita della Spezia.
“La ludopatia è un dramma che coinvolge ogni aspetto della vita privata e sociale dei giocatori patologici, delle loro famiglie e, in ultimo, di un’intera comunità impegnata nel loro recupero. I danni reali e psicologici derivanti dal gioco d'azzardo patologico che finiscono per determinare una grave compromissione di tutte le attività personali, familiari e lavorative – spiega il sindaco Cristina Ponzanelli - sono purtroppo una triste realtà. Anche la nostra comunità non è purtroppo immune da questo pericolo: i numeri del nostro territorio sono preoccupanti e tutti noi dobbiamo impegnarci nella conoscenza di questo fenomeno, anche per fare in modo che coloro che lo vivono quotidianamente non si sentano soli. Grazie agli organizzatori e a chiunque voglia contribuire ad ogni iniziativa volta a rendere pubblico e a combattere questo dramma sociale”.
 

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