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Polizzi (Primoconsumo): 'Comune e Asl facciano rete contro il Gap'

05 novembre 2019 - 12:31

Marco Polizzi (Primoconsumo) chiede al Comune di Fiumicino (Rm) e alla Asl Roma 3 di farsi promotori di una rete di soggetti, presidio di legalità, per limitare il Gap.

Scritto da Redazione
Polizzi (Primoconsumo): 'Comune e Asl facciano rete contro il Gap'

"L’sssessore ai Servizi sociali del Comune di Fiumicino e la Asl Roma 3 si facciano promotori di una rete dei soggetti che a vario titolo sono coinvolti nel fenomeno Gap. Rete in grado di attivare sinergie funzionali e complementarietà di azioni in grado di attivare interventi di sensibilizzazione, contrasto, prevenzione primaria e secondaria, presa in carico".

 

A chiederlo è l'avvocato Marco Polizzi (Primoconsumo) nel corso dell'evento "Il gioco è una cosa seria", tenutosi oggi, 5 novembre a Fiumicino (Rm), con la presentazione del progetto “Comorbilità: una prospettiva olistica per affrontare il disagio" che tratta le problematiche legate al Gap, con un approccio complementare che prevede tra le varie proposte l'interazione con il cane, insieme ad attività di sostegno psicologico e counseling familiare.

 

"Questa rete vista dal mio punto di osservazione di avvocato presidente di un'associazione di promozione sociale, potrebbe, come effetto non solo collaterale svolgere la funzione di 'presidio di legalità', riuscendo a spezzare il legame che esiste tra gioco d’azzardo illegale, microcriminalità e criminalità organizzata", prosegue Polizzi. "E favorendo percorsi di relazione e sviluppo con il lato concessorio fatto da pochi soggetti (poco più di 10) che sono tenuti al rispetto dei vincoli posti dalle norme ed al rispetto istituzionale anche socio-sanitario".
 
“Il gioco d’azzardo, infatti, è nutrimento per la criminalità dando vita ad un circuito vizioso che si autoalimenta tendente ad una crescita costante”, dichiara l'avvocato Polizzi, che poi ha riportato i dati del rapporto Eurispes secondo cui nel 2018 nel Lazio sono 691 le persone trattate per il Disturbo da gioco d’azzardo, di cui 680 soggetti (ovvero il 98 percento ) sono assistiti dai servizi pubblici (SerD). Inoltre, più del 30 percento dei soggetti presi in carico afferma di giocare tutti i giorni. Purtroppo però il 23 percento del totale abbandona il percorso di sostegno terapeutico una percentuale superiore rispetto al 14 percento per i pazienti dei SerD in trattamento per alcol e dell’8 percento di quelli per uso di droghe.
 
 
Volendo trarre un bilancio complessivo dell’attività dei SerD del Lazio, si legge nel comunicato diffuso sull'iniziativa, "non si può che prendere atto che sia quantitativamente sia qualitativamente, essa risulta insufficiente. Forse è per questo, in una anche non dichiarata consapevolezza dei limiti dell’offerta socio-sanitaria, che le autorità regionali nelle scorse settimane nell’ambito dell’illustrazione del nuovo Piano Sociale hanno privilegiato una comunicazione incentrata proprio intorno alla lotta al Dga".
 
“Nel nostro progetto ci siamo posti il problema di come il supporto di legalità dato ai singoli giocatori o alle loro famiglie potesse andare oltre il semplice concetto di rispondere al diritto costituzionale di difesa per chi commette atti criminosi, quanto piuttosto giungere a sperimentare prassi di accompagnamento in percorsi di rientro nei binari appunto della legalità”, conclude il presidente di Primoconsumo.
 

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