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Arresti e sequestri a Catania, clan riusava proventi illeciti nel gioco

20 gennaio 2020 - 11:40

Contrasto alla criminalità organizzata: 23 arresti e sequestri per 20 milioni a Catania. Parte dei proventi degli illeciti reimpiegati in una società operante in scommesse online e apparecchi da gioco.

Scritto da Redazione
Arresti e sequestri a Catania, clan riusava proventi illeciti nel gioco

C'è anche il reimpiego dei proventi delle attività illecite mediante l’intestazione fittizia ad una società operante nel settore delle scommesse online e nell’attività di gestione, noleggio e assemblaggio di apparecchi da gioco, fra i reati di cui sono indiziate 23 persone (10 in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 8 raggiunte da misure interdittive), colpite un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania ed eseguita dai Carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Catania e la Guardia di finanza, Nucleo di polizia economico finanziaria.

 

Ai diversi soggetti vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione di tipo mafioso, associazione per delinquere, estorsione in concorso, intestazione fittizia di beni, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita, falsità commessa dal privato in atto pubblico, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di scritture contabili, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare il clan mafioso “Mazzei” (cosiddetto “carcagnusi”) e con il metodo mafioso.
 
Il provvedimento, si legge in una nota della Procura della Repubblica di Catania, "trae origine da un’indagine, convenzionalmente denominata 'Vento di Scirocco', condotta dal settembre 2016 al dicembre 2017 dai Carabinieri del Nucleo investigativo di Catania mediante intercettazioni, pedinamenti e controlli sul territorio, ulteriormente riscontrati dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, e nel corso della quale è stato possibile accertare la responsabilità degli indagati in relazione alla loro appartenenza alla famiglia mafiosa dei Mazzei (cd. Carcagnusi), storicamente affiliata a cosa nostra e operante nel territorio della provincia di Catania.
Il complesso delle attività di indagine sviluppate dai Carabinieri ha consentito di definire inoltre la struttura, le posizioni di vertice e i ruoli degli affiliati nell’ambito del predetto sodalizio malavitoso registrando, nel contempo, frizioni nelle dinamiche relazionali all’interno della famiglia mafiosa sia in relazione alla corretta gestione dei proventi derivanti dalle attività illecite, sia per dirimere i contrasti venutisi a creare tra due esponenti di spicco del sodalizio per assumere la leadership all’interno del clan".
 
Riguardo all’intestazione fittizia della società operante nel settore dei giochi, con sede in Catania, le forze dell'ordine hanno scoperto che due degli arrestati avevano attribuito fittiziamente a un terzo "la titolarità delle quote della predetta società, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali".
 
L’esecuzione delle misure cautelari reali, operate congiuntamente dai militari della Guardia di Finanza e dell’Arma dei Carabinieri, ha interessato il patrimonio di uno degli arrestati, il cui valore è stato quantificato in oltre 10 milioni di euro ed è costituito dalle quote societarie e/o titolarità di imprese commerciali (titolari, tra gli altri beni, di 7 distributori stradali), 8 fabbricati, un terreno, un motoveicolo e 6 rapporti bancari.
 

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