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Fiere di settore: la variante Omicron impone un nuovo calendario

05 gennaio 2022 - 15:25

Tutte le filiere produttive devono riprogrammare le uscite in pubblico a causa di un nuovo slittamento degli eventi dovuto ancora alla pandemia: giochi compresi.

Scritto da Redazione GiocoNews.it
Fiere di settore: la variante Omicron impone un nuovo calendario

Il Covid impone una nuova ondata di slittamenti e cancellazioni nel programma mondiale delle fiere. In tutti i settori. Compreso quello dei giochi, dove una serie di manifestazioni in programma a inizio 2022 hanno subito degli slittamenti. La prima kermesse ad annunciare il rinvio è stata la più importante del settore: Ice London, che dalla data iniziale dell'1-3 febbraio, quando l'intera (immensa) area espositiva era già completamente esaurita, ha dovuto rivedere i propri piani, anche se non è ancora nota la data in cui verrà recuperata. Subito dopo è toccato anche all'Eag Expo, sempre in programma a Londra, ma quasi un mese prima: l'evento si sarebbe dovuto svolgere come noto dall'11 al 13 gennaio, ma è slittato al 1-3 marzo. Sempre se in quella data sarà davvero possibile, come tutti si augurano. Ma non è solo una questione relativa al Regno Unito, anzi: a slittare è stata anche la conferenza Big Africa Summit, che si sarebbe dovuta svolgere il 17-18 gennaio, salvo poi essere posticipata all'8-9 febbraio. Ma non si tratta dell'unica variazione, nel settore. Anzi. Dopo lo slittamente del più importante degli eventi in fatto di gaming, ovvero l'ice di Londra, c'è da attendersi una serie di altre variazioni nei calendari globali, tenendo conto che lo svolgimento dell'evento di Clarion Gaming rappresenta un punto di riferimento a livello mondiale.

Anche se al momento la cosa più importante - ma al tempo stesso difficile - da capire è quando si potrà posizionare un evento senza correre il rischio di insorgere in ulteriori cambiamenti o (per certi versi peggio ancora) di ritrovarsi senza pubblico, a causa del timore di contagiarsi.
Anche fuori dal gioco, in effetti, le cose non vanno affatto meglio. Milano ha già rinviato in primavera Bit e Transpotec, due fiere di riferimento nei rispettivi settori. Mentre anche il gruppo Ieg, organizzatore tra gli altri show anche dell'Enada di Rimini, ha già fatto slittare i due eventi Sigep e VicenzaOro, mentre Veronafiere ha convocato il cda per prendere decisioni analoghe e a Bologna si sta riflettendo sulla fiera Marca. Con tutta probabilità in questi giorni seguiranno numerosi altri cambi di calendario per le fiere internazionali previste in questo primo squarcio di anno nel nostro Paese, come indicato anche dal quotidiano economico IlSole24ore che ha dedicato un articolo specifico su questo tema, segnalando come in tutti i principali quartieri fieristici sono in corso riunioni e discussioni tra gli organizzatori delle manifestazioni, i partner e gli espositori per decidere il da farsi e individuare, eventualmente, le date migliori per riposizionare gli eventi di gennaio e, in parte, di febbraio.

FIERE NON VIETATE - Rispetto a due anni fa e all’anno scorso, questa volta i riposizionamenti non sono imposti per legge (nessun decreto, infatti, vieta al momento lo svoglimento di fiere ed eventi), ma sono decisi in autonomia dagli organizzatori, per garantire una presenza internazionale adeguata alle manifestazioni in programma. La nuova ondata della pandemia – con l’elevato numero di contagi dovuti alla variante Omicron – sta infatti nuovamente mettendo un freno agli spostamenti internazionali e questo rischia di compromettere la qualità degli eventi in programma.
La prima a muoversi nel nostro paese è stata proprio Italian exhibition group (la società organizzatrice della fiera del gamign, che riunisce i quartieri di Rimini e Vicenza), che lo scorso 30 dicembre ha comunicato il rinvio da gennaio a marzo di Sigep - The Dolce World Expo e VicenzaOro January - The Jewellery Boutique Show. La prima, dedicata al mondo della gelateria, pasticceria e panificazione, si terrà a Rimini dal 12 al 16 marzo, mentre VicenzaOro (oreficeria e gioielleria) si svolgerà dal 17 al 21 di marzo. Scelta determinata dal fatto che “le associazioni di categoria, alla luce degli attuali indicatori pandemici, valutano impossibile una visitazione significativa tanto dall’Italia, quanto dall’estero, Europa compresa”, si legge nella nota diffusa dal gruppo. Una scelta che dovrebbe preoccupare anche gli operatori degli altri settori, ma fino a un certo punto, per quanto riguarda il gaming, tenendo conto che il proprio eventi di riferimento Enada è già in programma per metà marzo, come “prima” data, cioè nel periodo tradizionale, e guardando le strategie adottate dai vari gruppi sembra che il terzo mese dell'anno sia considerato buono per gli eventi.

Anche Fiera Milano ha spostato, come detto, il suo evento Transpotec Logitec (la manifestazione italiana dedicata ad autotrasporto e logistica prevista dal 27 al 30 gennaio), riprogrammandola dal 5 all’8 maggio, e Bit (la Borsa italiana del turismo che si sarebbe dovuta tenere dal 13 al 15 febbraio), ora è in calendario dal 10 al 12 aprile.
“Gli operatori del turismo che vedono in Bit un momento per fare business e incontrarsi, chiedono più tempo per permettere al settore di ritrovare un equilibrio e identificare le tendenze che caratterizzeranno i prossimi mesi”, spiega un comunicato degli organizzatori. Le date di aprile sono state scelte “per consentire agli operatori di promuovere con forza la stagione turistica a 360 gradi”.
Ancora incerta la sorte di Homi, il Salone degli stili di vita organizzato sempre da Fiera Milano, sulla cui possibile ricollocazione si decide in queste ore.
Mentre Veronafiere valuta cosa fare con le manifestazioni di gennaio e febbraio: Motor Bike Expo (in programma dal 13 al 16 gennaio), Fieragricola (dal 26 al 29 gennaio) e Progetto Fuoco (23-26 febbraio). Riunioni in corso anche nel capoluogo emiliano, dove BolognaFiere dovrà decidere a stretto giro se confermare o rinviare Marca, una delle principali fiere europee dedicate al settore del private label.

IL SETTORE PIÙ COLPITO DALLA PANDEMIA – Se il comparto del gioco è senza dubbio uno dei più colpiti in assoluto dalla pandemia, ad accompagnarlo in questo triste primario è senz'altro anche il business delle fiere. Con la sensazione diffusa, anche qui, di assistere a una pellicola già vista ormai quasi due anni fa: anche se la speranza, questa volta, è che il danno si limiti al rinvio di qualche mese delle manifestazioni, senza arrivare a doverne annullare qualcuna. Anche perché il settore delle fiere è stato tra quelli più colpiti dalla pandemia: il primo a chiudere e l’ultimo a riaprire, con una ripresa graduale delle attività a partire dallo scorso giugno, ma soprattutto da settembre, ha perso circa l’80 percento dei ricavi nel 2020 e anche nel 2021 il fatturato è stato ben al di sotto dei livelli pre-Covid. Senza contare che i ristori governativi stanno affluendo nelle casse delle società fieristiche e degli organizzatori solo in queste settimane.

FIDUCIA TRA GLI OPERATORI - Gli operatori restano fiduciosi: le fiere sono luoghi sicuri, grazie agli investimenti fatti per garantire il rispetto dei protocolli anti-Covid e all’obbligo del "super green pass", ora, per accedervi. Tuttavia la quarta ondata del Covid rischia di rallentare quella ripresa che negli ultimi mesi ha visto i quartieri riempirsi nuovamente di manifestazioni, con una buona risposta dei partecipanti e un grande afflusso di pubblico anche dall’estero. In molti, infatti, preferirebbero una fiera rigida piuttosto che nulla: per evitare di perdere il momento “caldo” di mercato rappresentanto, in tanti settori, dalla primavera. Come avviene per esempio nel settore dell'intrattenimento quando gli operatori sono soliti fare provviste per la stagione pasquale ed estiva: un momento da non perdere, pensando alle sale giochi estive, per le quali si tratta dell'unico periodo dell'anno di guadagni e guai a perderli, un'altra volta, a causa della pandemia.

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