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Ripresa ippica: ecco le proposte del Mipaaf e degli ippodromi

07 maggio 2020 - 11:09

Ecco le proposte del Mipaaf per la ripresa delle corse nella bozza di protocollo per la Fase 2, gli ippodromi chiedono più partenti e convegni e intervalli minori.

Scritto da Fm
Ripresa ippica: ecco le proposte del Mipaaf e degli ippodromi

Non c'è ancora una data per la ripresa delle corse di ippica, ma intanto il ministero delle Politiche agricole, come anticipato nelle scorse ore, ha inviato alle società una bozza di protocollo per la Fase 2 post Covid-19, con norme sanitarie e regolamentari che assicurino lo svogimento dei convegni a porte chiuse e gli allenamenti in sicurezza.

Il testo, ovviamente, dovrà poi essere approvato dalla task force guidata da Vittorio Colao e quindi dal Governo, a cui spetterà la decisione finale, dopo aver ascoltato i suggerimenti delle società.

Secondo la bozza che Gioconews.it ha potuto visionare, il Mipaaf per limitare i rischi di contagio ha proposto: un numero di corse per giornata pari ad un massimo di sei, l'obbligo di far passare tra una corsa e la successiva un minimo 45 minuti e di far correre in ogni corsa al massimo 12 cavalli.


COSA PREVEDE LA BOZZA - Inoltre, le società di corse dovranno, fra l'altro, "predisporre un piano operativo che invieranno alla Prefettura territorialmente competente e al Ministero; informare tutti i propri dipendenti e chiunque entri presso la struttura dell’ippodromo, sulle disposizioni del presente Protocollo e del 'Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro'; consegnare e/o affiggere all’ingresso e nei luoghi maggiormente visibili dei locali appositi documenti informativi sui predetti Protocolli; nominare un 'Responsabile agli accessi all’impianto' che vigilerà sui soggetti autorizzati ad accedere all’impianto ippico, raccogliendo, per ogni soggetto autorizzato, la scheda di ingresso/partecipazione; incaricare, ai sensi dell’articolo 2, comma 1, lettera c) del Dpcm 4 marzo 2020, proprio personale medico o paramedico deputati ai controlli idonei a contenere il rischio di diffusione del virus Covid-19 tra gli operatori ippici e il personale preposto alle attività; individuare i percorsi di transito e permanenza per le singole figure professionali, mediante modalità, percorsi e orari predefiniti, che limitino al massimo la possibilità di incontro con operatori presenti all’interno: a tal fine elaborano una guida da consegnare ad ogni operatore al momento dell’ingresso alla struttura; assicurare la pulizia e la sanificazione giornaliera dei luoghi e dei locali chiusi utilizzati durante la giornata di corse.
Nelle giornate di corse le società dovranno curare tramite il Responsabile preposto (Responsabile agli accessi) l’ingresso riservato nell’impianto solo ed esclusivamente alle figure professionali specificate.
La verifica degli accessi deve avvenire mediante controllo nominativo degli iscritti.
Gli elenchi saranno distinti in funzione della tipologia delle figure professionali (personale della società, operatori ippici, incaricati dal Ministero, forze dell’ordine e operatori sanitari)".
Infine, "tutti i soggetti autorizzati a accedere all’interno dell’ippodromo dovranno rispettare quanto previsto dal Dpcm del 26/04/2020 in materia di assembramenti di persone, tenendo conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza tra loro di almeno un metro.
Altresì si raccomandano tutte le misure igieniche come richiamate dall’allegato 1 del Dpcm 4 marzo 2020 e dai successivi atti normativi".
 

LE RICHIESTE DEGLI IPPODROMI - Dopo aver ricevuto la bozza di protocollo, i rappresentanti degli ippodromi hanno subito stilato una serie di contro-proposte, suggerendo alcune modifiche.
A cominciare dal Coordinamento Ippodromi, presieduto da Attilio D'Alesio: "Sei corse sono troppo poche, otto sarebbero meglio, mentre l'intervallo fra un corsa e l'altra potrebbe essere portato a 35 minuti. Inoltre, proponiamo che un solo proprietario di cavalli possa entrare nelle scuderie il giorno delle corse, che il numero dei partenti venga innalzato dai 12 proposti a 16, che venga prevista la presenza di associazioni di volontariato per il controllo medico e paramedico".
Il Gruppo ippodromi associati - con Franca Maglione, Pier Luigi D’Angelo, Concetto Mazzarella ed Elio Pautasso - innanzitutto auspica un "numero di partenti in regola con attuale regolamento e almeno 10/12 corse per recuperare il periodo di sospensione, il limite delle sei corse è assurdo, perché sarebbe una distribuzione di risorse per pochi intimi".
Per il Gruppo poi "la diminuzione del numero delle corse o del numero dei partenti non ha alcuna attinenza alla limitazione del contagio da Covid-19. Come anche gli orari delle corse dipendono dalla specialità e dalla conformazione degli ippodromi e della logistica interna".
Inoltre, andrebbe "precisato che l’ingresso in ippodromo è consentito a poche persone tutte addette ai lavori e strettamente indispensabili (proprietari non sono inclusi), per questo non è necessario individuare i percorsi in quanto sono già previste le aree tecniche (piste, tondini, scuderie peso, insellaggio, ecc) tutte sottoposte ai regolamenti vigenti".
Quanto alla limitazione degli accessi, nella proposta del Gruppo ippodromi associati "le sale fantini e le sale guidatori resteranno chiuse come la saune presenti negli ippodromi. I professionisti dovranno arrivare in ippodromo già in divisa da corse e gli sarà assegnato un locale dove depositare i propri oggetti nel caso non potesse lasciarli in deposito nella propria autovettura". Nel caso di mancato rispetto delle prescrizioni "previste dal presente regolamento da parte degli operatori, gli addetti della Società di corse segnaleranno alla Giuria le persone ed il comportamento tenuto al fine delle necessarie sanzioni da erogare.Come previsto dalle normative di riferimento, tutti i soggetti autorizzati all’ingresso, dovranno presentarsi all’ippodromo già dotati di idonea mascherina di protezione (mascherina chirurgiche o FFP2 o FFP3 prive di valvole)".
 

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