Ice 2020: da Londra l’alba di un nuovo gioco
L'edizione 2020 di Ice London ha evidenziato l'importanza delle nuove tecnologie, dalla realtà virtuale agli esports, ma soprattutto la necessità di responsabilità e sostenibilità per il futuro dell'industria del gioco.
Londra - Innovazione, responsabilità e sostenibilità. Sono questi i principali driver che guidano l’industria del gaming a livello mondiale e ne delineano la rotta per il prossimo e immediato futuro. Non esiste altro percorso possibile da intraprendere se non quello rivolto in tali direzioni, a meno di ritrovarsi in una strada senza uscita.
È il messaggio che consegna al settore l’edizione 2020 della fiera Ice di Londra: da sempre punto di riferimento globale per l’industria e un autentico faro in grado di illuminare la rotta degli stakeholder.
Nonostante un’edizione un po’ sottotono rispetto alle precedenti in termini di visite, condizionata dal dilagare del coronavirus nel mondo e dalla conseguente fobia generale, Ice continua ad essere un osservatorio privilegiato.
Non soltanto in termini di prodotto e di servizi rivolti ai consumatori, ma anche dal punto di vista regolamentare.
Quest’anno più che mai è evidente che l’industria, come del resto la società, sta cambiando. E gli addetti ai lavori dovranno cambiare atteggiamento di conseguenza, se vorranno rimanere a lungo in partita. Se l’innovazione è l’aspetto più evidente che descrive il mercato, come dimostrano le nuove tecnologie e le tendenze che la fiera è sempre in grado di proporre (quest’anno a dominare la scena sono intelligenza artificiale e realtà virtuale o aumentata, accanto al nuovo scenario offerto dagli esports, fenomeno sempre più di massa e di interesse, anche per il gaming tradizionale), per quanto riguarda responsabilità e sostenibilità la strada sembra ancora molto lunga da percorrere; e pure in salita, soprattutto per quanto riguarda la seconda istanza.
Del resto, tornando al tema dell’innovazione e dei nuovi trend, le opportunità che si affacciano alle porte dell’industria propongono nuove sfide e un ulteriore innalzamento della complessità in termini di gestione, controllo e regolamentazione che la fiera Ice ha saputo ancora una volta evidenziare. Interrogandosi anche sui giusti approcci che si dovranno adottare, e che dovranno valutare i legislatori, non soltanto a livello nazionale: perché, forse, anche in questo caso, i modelli applicati fino ad oggi - che si tratti di Monopoli, concessioni o licenze - sono da ritenersi superati. O, comunque, non sempre in grado di stare al passo con le nuove esigenze dell’industria e con le nuove sensibilità politiche e sociali.
La sfida è aperta e riguarda tutti: e il semplice fatto di poterla far comprendere a ogni singolo attore delle filiera, sarebbe già un primo ma importante risultato.