Parchi divertimento chiusi, Ira: 'Investimenti vanificati in un Dpcm'
L'Associazione parchi permanenti italiani annuncia una dura protesta e scrive al Governo: 'Chiusura immotivata, già persi 250 milioni di euro'.
Una nuova, ulteriore, ennesima voce di protesta, contro le decisioni adottate dal Governo Conte con la firma dell'ultimo Dpcm arriva dall'industria dei parchi divertimento, per bocca del numero uno dell'associazione che rappresenta il comparto, Giuseppe Ira, già presidente del parco a tema Leolandia, che giudica la scelta di chiudere i parchi del tutto immotivata e grave, annunciando una dura protesta.
“Pur nel rispetto e nella massima comprensione della gravità del contesto che ha condotto le istituzioni a prendere una decisione così drastica – dichiara il presidente dell’Associazione parchi permanenti italiani, Giuseppe Ira – il trattamento riservato alle aziende del comparto ancora una volta è ricco di contraddizioni: la visita dei parchi divertimento si svolge sempre all’aria aperta ed è illogico vietarla, quando si permette di svolgere sport all’aperto, nei parchi e nei giardini pubblici. Nel provvedimento, inoltre, non si fa riferimento alle aree gioco pubbliche per bambini che spesso, per mancanza di controllo e scarso senso civico, non offrono la stessa garanzia di sicurezza dei parchi divertimento. Difenderemo ad ogni costo il comparto, che ogni anno genera 60.000 posti di lavoro, tra occupati fissi, stagionali e indotto.
I NUMERI DEI PARCHI DIVERTIMENTI ITALIANI - Il comparto raggruppa oltre 230 realtà in Italia tra parchi a tema (come Leolandia e Mirabilandia), parchi faunistici (come l’Acquario di Genova e Zoom Torino), parchi acquatici (come Aquafan Riccione e Caribe Bay) e parchi avventura per un totale di 25.000 posti di lavoro (10.000 fissi e 15.000 stagionali) e ricavi totali per 450 milioni di euro nel 2019, cifre che salgono rispettivamente a 60.000 occupati e 2 miliardi di euro di ricavi considerando l’indotto composto da hotel, ristorazione, merchandising, manutenzione e simili. Nel 2019 i parchi della Penisola hanno totalizzato oltre 20 milioni di visitatori provenienti dall’Italia, a cui si sommano 1,5 milioni di stranieri, per un totale di 1,1 milioni di pernottamenti in hotel, segno che il comparto sta assumendo un ruolo sempre più rilevante nella composizione dell’offerta turistica del nostro Paese.