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Amusement: una coalizione transatlantica per le importazioni

16 dicembre 2020 - 15:43

Stipulato un patto transatlantico tra le associazioni di categoria per lavorare insieme al superamento dei pesanti dazi all'importazione di giochi di intrattenimento.

Scritto da Ac
Amusement: una coalizione transatlantica per le importazioni

I videogiochi fabbricati negli Stati Uniti che entrano nell'Unione Europea sono oggi colpiti dal pesantissimo dazio, pari al 25 percento del loro valore, in seguito alla disputa tra i due continenti relativa al sostegno concesso agli aerei Boeing negli Stati Uniti e Airbus in Europa.

Una diatriba all'interno della quale sono finiti, tra gli altri prodotti, anche quelli di gioco con particolare riferimento – come anticipato nei giorni scorsi - al flipper, prodotti in via pressoché esclusiva in Usa - e altri giochi arcade, realizzati per lo più oltreoceano.

Mentre il Regno Unito, in virtù della sua uscita dall'Unione europea, ha già annunciato che sospenderà le tariffe di ritorsione a partire dal 21 gennaio, il resto del Continente dovrà fare ancora i conti con la super-tassa imposta da Donald Trump, che rischia di rappresentare un rischio enorme e un peso insostenibile per il mercato del puro intrattenimento.

Per questa ragione l'American Amusement Machine Association (Aama), i cui membri risultano già gravemente colpiti dall'impatto del Covid-19, ha deciso di fare rete con la britannica Bacta e con la federazione europea Euromat, che riunisce le varie associazioni di categoria del comparto, per aiutare a sostenere l'industria in Europa mentre l'Aama lo fa lo stesso negli Stati Uniti.
L'Aama prevede di affrontare la questione con la nuova amministrazione Biden a Washington, facendo una campagna sull'argomento che "le tariffe debilitanti stanno avendo un impatto negativo sulla miriade di piccole imprese che compongono l'industria dei giochi di divertimento negli Stati Uniti".
 
NUOVE PRODUZIONI IN EUROPA - Nel frattempo anche i singoli produttori cercano di organizzarsi per poter sopperire al notevole rincaro ed evitare la fine di un mercato già in difficoltà. Ne è una prova il produttore belga Elaut, il famoso per le sue celebri “gru” e altri giochi di successo, nel segmento delle ticket redemption, che commercializza i suoi prodotti anche dall'altra parte dell'Atlantico attraverso il brand Benchmark, altro noto marchio di giochi con sede in Florida. In questo caso specifico, l'attività di Elaut Usa è “facilmente” trasportabile in Europa, nel senso che la fabbrica della società belga a St Niklaas, vicino ad Anversa, può essere utilizzata per costruire i giochi Benchmark in Europa.
Questo permetterebbe di aggirare facilmente il dazio, producendo direttamente nel Vecchio Continente ciò che deve esse distribuito da questa parte del pianeta e viceversa, evitando le costosissime importazioni. Ma il modello, tuttavia, non è applicabile ad altri marchi, col rischio che l'Italia più di tutti possa veder scomparire l'offerta di determinati giochi, visto che il nostro paese era già prima dei dazi di Trump quello in cui i giochi costano di più in assoluto, a causa della altre tasse e dell'Iva molto più alta del resto del mondo. Al punto che, come già segnalato, i distributori europei di flipper hanno cancellato tutte le loro prenotazioni in Usa evitando di importare giochi che non potrebbero più vendere alle nuove condizioni.
Ecco quindi che nel caso in cui l'Europa non dovesse riuscire a rinegoziare i dazi con l'America, alla luce della nuova presidenza di Joe Biden, si aprirebbe uno scenario decisamente drammatico per il settore, il quale tuttavia potrebbe portare alla riscrittura della geopolitica dell'Amusement con altre produzioni che potrebbero essere spostate in Europa o avviate ex-novo, per provare a fare a meno delle importazioni.

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