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Fee Bergamo, gli Stati generali dell’amusement tracciano le strategie per il settore

11 marzo 2023 - 14:52

Gli Stati Generali dell'Amusement fanno il punto sul settore dell'intrattenimento dalla Family Entertainment Expo di Bergamo.

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Una strada da continuare a percorrere su ponti nuovi da ricostruire con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli e il nuovo esecutivo con l’obiettivo, finalmente, di semplificare le norme e le procedure che regolano l’amusement. Se dovessimo riassumere in una frase la conferenza degli Stati Generali dell’Amusement andata in scena oggi, Day2 di Family Entertainment Expo Bergamo, sarebbe senz’altro questa quella che sceglieremmo. Ma i temi sono stati tanti e gli approfondimenti preziosi e in grado di risolvere una volta per tutte le problematiche di una normativa che complica le azioni delle aziende penalizzandole anche nei confronti del continentale e internazionale. Oltre che creare conflitti interni al settore stesso e non rendere fluida e corretta la concorrenza dell’industry.

A moderare c'era Michele Carucci, marketing manager del gruppo Dedem Spa.

Claudio Bianchella, As.Tro

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Importante l’approccio di Claudio Bianchella di As.Tro, dal comma 7 al puro intrattenimento, un inevitabile percorso evolutivo.

“Dalla mia esperienza in Adm come dirigente ho insistito per far entrare As.Tro in questo mondo e nel 2021 il mondo è cambiato con le determinazioni dei Monopoli stessi. Non sbagliavo: questo settore aveva bisogno di aiuto ed ora è necessario trovare strade per risolvere tutto e anche in fretta visto che tanti apparecchi vanno omologati entro il 2023. Il passaggio che il settore deve poter fare è quello da un processo omologatorio a quello autocertificatorio. Un passaggio semplificativo che è anche visto bene da Adm. Il problema è anche che molti giochi, adesso, non sono neanche certificabili e andrebbe ampliato il field degli stessi”.

Il futuro prevede ancora molto lavoro: “La strada adesso è percorribile ma serve ancora un grande sforzo - ha proseguito Bianchella - purtroppo alcune cose sono state riviste grazie alla sollevazione mediatica che c’è stata mesi fa (il caso clamoroso del calcio balilla, Ndr) e questo dà la misura della particolarità della situazione”.

Alessandro Lama, presidente Federamusement

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Chi meglio di Alessandro Lama, presidente Federamusement, poteva fare una panoramica sullo Stato dell’arte e sugli scenari futuri del settore? “Purtroppo il legislatore ha fatto un copia e incolla delle regole gambling sull’amusement generando le problematiche che tutti conosciamo. Sono state poste barriere di presunzione di colpevolezza, che, però, vanno rimosse. Gli stati generali non sono altro che la buona volontà degli imprenditori e dei presidenti a risolvere i problemi. Abbiamo fatto tanto in questi mesi dal lato della concertazione e comunicazione coi Monopoli”, ha spiegato Lama.

È cambiato il direttore generale, questo complicherà le cose? “Roberto Alesse è un burocrate importante nel senso buono del termine ovviamente e si passerà ad una discussione molto più istituzionale e non è detto che sia un male, anzi. Però va ricostruito il rapporto e tutti noi presidenti siamo pronti a riaprire la discussione per cambiare le cose e risolvere i problemi”.

Secondo Lama il settore “ha bisogno di regole semplici anche per una questione di costi visto che le omologhe iniziano ad essere procedimenti lunghi, complessi e, appunto costosi. Questo non può che creare le condizioni migliori per chi vive di illegalità visto che è molto più semplice delinquere che ottemperare a tutti gli obblighi che l’amusement ora è costretto a rispettare. Noi, chiaramente, vogliamo essere al 100 percento dalla parte della legalità e ci impegneremo per riaprire il tavolo tecnico”.

Sergio Milesi, Ceo Led

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“Stiamo lavorando con As.Tro e FB&Associati ad una proposta emendativa che possa separare le categorie di intrattenimento e vincita in denaro l’una dall’altra. Il puro amusement deve essere avulso totalmente dal gambling e dobbiamo ribadire a tutti che non siamo attività pericolose”. È Sergio Milesi, Ceo di Led, a svelare quali sono le strategie dell’amusement per cercare d risolvere i problemi: “Io sono diventato famoso per le sale gaming esport, vr e altri giochi. Quando le room vennero chiuse abbiamo chiesto ad Adm cosa si dovesse fare e nessuno sapeva come risolvere la situazione. La situazione si è aggravata dopo il Covid-19 quando il regolamento Adm ha bloccato un settore intero con omologhe complesse. L’idea, infatti, sarebbe quella di semplificare, banalmente e anche a piazza Mastai sono esausti di tanto lavoro inutile anche perché non vi è riscontro positivo dal punto di vista economico per l’erario”, ha concluso Milesi.

Andrea Rosiello, senior consultant manager FB&Associati

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Superare il Tulps e separare la strada dell’amusement, quali strategie? A seguire questa parte degli Stati Generali è stato Andrea Rosiello che mantiene i contatti con la politica grazie alla sua posizione in FB&Associati su incarico del settore. “Dal Governo Draghi a quello Meloni lo scenario è cambiato in peggio. Chi prima era interlocutore diretto ora è diventato ministro o sottosegretario mentre tutti gli altri partiti che componevano la maggioranza “Ursula” sono fuori dall’esecutivo: con chi parlare adesso?”.

Quali sono, quindi, le opzioni sul tavolo? “Sono principalmente tre e le espongo dalla più probabile a quella meno efficace, almeno per lo scenario attuale. Ci stiamo muovendo con una proposta emendativa che possa entrare nel DDL di delega fiscale di questi prossimi mesi. È un maxi provvedimento dentro il quale cercheremo di inserire le nostre richieste al Governo e quindi ad Adm per rivedere le procedure attuali. Per ora i riscontri sono molto positivi ma dobbiamo sempre fare riferimento a quelle che saranno le priorità a livello politico. Si tratta solo di semplificare e quando si propone questo, di solito, i pareri sono sempre positivi. L’obiettivo è far inserire l’emendamento entro fine anno. Il piano B è ricorrere alla proroga ma lo decideremo solo se, passata l’estate, non otterremo risultati. La terza via è quella più completa ma anche più complessa: una normativa del settore che abbiamo già scritto e che è già pronta ma, come detto, sarebbe davvero più difficile ottenere risultati concreti in questo senso”, ha concluso.

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