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Feexpo 2024, avvocato Benelli: 'Cambiare regole per l'amusement e risolvere ambiguità'

28 febbraio 2024 - 12:12

Al panel 'La commedia degli equivoci: comma 7 = comma 6?' alla Feexpo in corso a Bergamo l'avvocato Cino Benelli rimarca l'esigenza di regole diverse per l'amusement, anche in tema di sanzioni per gli illeciti.

Scritto da Ca
Nella foto: l'avvocato Cino Benelli alla Feexpo di Bergamo

Nella foto: l'avvocato Cino Benelli alla Feexpo di Bergamo

Bergamo - “In base ad una ricerca normativa svolta di recente emerge che il legislatore considera gli apparecchi senza vincita in denaro l’anticamera del gioco d’azzardo. Una norma introdotta nel 2019 che parlava di reddito di cittadinanza prevede una sanzione amministrativa di decine di migliaia di euro e sequestro sia se installo un totem sia un comma 7 o se accedo a un sito di gioco illegale. È la stessa cosa. 

Ma tutto è anche nel primo decreto che affida la riserva di legge all'Agenzia delle dogane e dei monopoli per i comma 7. Anche nel riordino del gioco previsto dalla delega fiscale non troviamo nulla e sembra quasi che i comma 7 siano la droga leggera che porta al consumo di quelle pesanti. 

Non si comprende come mai se il rischio è basso  allora vengano applicate sanzioni come per gli apparecchi comma 6”.

 

Ad evidenziarlo è l'avvocato esperto di gaming Cino Benelli, nel panel “La commedia degli equivoci: comma 7 = comma 6?” ospitato dalla Feexpo in corso a Bergamo, oggi 28 febbraio.

 

Sulle autocertificazioni Benelli commenta: “Non vi è stata mai una semplificazione normativa; anzi, una produzione ipertrofica di nuove regole e Dpcm, specie nel periodo della pandemia di Covid.

L’autocertificazione degli apparecchi è una falsa semplificazione perché si scarica sul privato l’onere di farla. Ma qui si rischia ancora di più, visto che se la certificazione è mendace le sanzioni vanno da 5000 a 50000 euro per apparecchio, oltre all’esclusione dal registro degli operatori”. 

 

L'avvocato Benelli quindi: “Servirebbe una linea spartiacque, ma anche nel riordino del gioco non vi è una norma specifica per l’amusement, e rischia di rimanere la grande ambiguità tra comma 6 gestito in concessione e comma 7 in regime di autorizzazione.  Le sanzioni, pure, rischiano di rimanere le stesse. Il mio invito è alla proporzionalità da parte degli Enti locali: avete un cannone e non usatelo contro i passerotti”. 

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