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Feexpo 2024, lo sport tradizionale si rinnova con gli esports (e non solo)

27 febbraio 2024 - 16:18

Dal convegno 'La sfida dei virtual sport: le federazioni sportive alla prova del gaming' ospitato dalla Feexpo a Bergamo emerge la volontà di rinnovare lo sport tradizionale attraverso gli esports e altri format legati al gioco.

Scritto da Ca
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Bergamo - In che modo lo sport tradizionale sta adottando il gioco per innovarsi?

Se ne è parlato oggi, 27 febbraio, alla Feexpo in corso a Bergamo, nel convegno “La sfida dei virtual sport: le federazioni sportive alla prova del gaming”, ricco di interventi.

 

Biagio Giancola, avvocato dello studio legale Martinelli, Roncolino, Giancola afferma: “Con la riforma dello sport si apre un nuovo mondo. Già anni fa si stava superando l’elenco chiuso delle attività sportive. Tutti gli enti che vogliono far riconoscere la loro attività come sportiva possono fare direttamente richiesta al dipartimento dello Sport.

Si può riconoscere qualsiasi competizione che abbia come obiettivo il miglioramento fisico, psichico e delle relazioni. Fatto che apre un mondo di variegate possibilità. Se vi è un consumo energetico superiore a quello del riposo, e in alcuni giochi c’è, ci troviamo di fronte ad un’attività fisica che può anche essere riconosciuta come sport. Arriviamo chiaramente agli esports, non solo come simulazioni sportive ma anche con altri format.  Ci sono varie possibilità con esenzioni Irap, vantaggi previdenziali e contributi da parte dello sport per la costruzione di impianti sportivi tra cui potrebbero essere comprese le sale lan. Ci sono già vari progetti in corsa”.

 

Santino Lo Presti, presidente della commissione Esports della Lega nazionale dilettanti, aggiunge: “Dalla pandemia sono nate tante cose, il fatto che lo sport dilettantistico sia stato totalmente chiuso in quei mesi per noi è stata un’opportunità. Abbiamo iniziato a sperimentare leghe vere e proprie che mantenevano i valori del campo reale. E anche le emozioni, le sfide e i valori erano gli stessi. Il vantaggio è stato anche quello di aumentate l’inclusione, di abbattere la disabilità. Abbiamo attualmente 60 società di Serie D e 15 società femminili e 40 società per tutte le altre categorie minori. Siamo partiti anche con l’Eccellenza a livello regionale ma per ora siamo solo 12 su 20 regioni. In totale ci sono 270 società per 6mila player. Il nostro motto è: 'campo virtuale, emozioni reali'. A breve svincoleremo la società esport dalla società di appartenenza reale tra i dilettanti per ampliare ancora di più il raggio d’azione.Siamo ancora gli unici a fare 11 contro 11”. 

 

Cristina Pescante, marketing manager della Fita -  Federazione italiana taekwondo, affiancata dal social media manager Michele Marino, sottolinea: “La Federazione italiana taekwondo ha l’obiettivo principale di promuovere il nostro sport che ha ancora più bisogno di altre discipline di farsi conoscere. L’intuizione è sempre quella del nostro presidente Angelo Cito che ha compreso da subito le potenzialità  degli esports con tanti ragazzi che sono ormai veri atleti. 

Abbiamo creato la prima nazionale eFita con Daniele Madonia che ha tenuto le prime competizioni. Per promuoverci siamo anche su Tekken e Street fighter, dove alcuni personaggi combattono proprio con tecniche del taekwondo. 

Anche nel nostro virtuale ci si può sfidare donne contro uomini e non solo con le classiche categorie.

Vogliamo cercare di unire la community che ama il nostro sport con quella che la pratica videogiocando. 

Gli sviluppi sono tantissimi e in futuro ci saranno palestre che competeranno da remoto nella loro nazione. Gli esports verranno riconosciuti per quello che sono, uno sport vero e proprio”. 


 

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