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Feexpo 2024, operatori esports: 'Regolare il comparto e normare le sale Lan'

28 febbraio 2024 - 16:31

Gli operatori degli esports approfittano della Feexpo di Bergamo per chiedere all'Agenzia delle dogane e dei monopoli di aprire un tavolo tecnico per definire una volta per tutte come certificare le sale Lan.

Scritto da Ca
Nella foto: i protagonisti del panel “Esports e amusement: tra regolamentazione e opportunità di business” alla Feexpo di Bergamo

Nella foto: i protagonisti del panel “Esports e amusement: tra regolamentazione e opportunità di business” alla Feexpo di Bergamo

Sono tanti i punti di vista emersi nel corso del panel “Esports e amusement: tra regolamentazione e opportunità di business” tenutosi oggi, 18 febbraio, alla Feexpo in corso a Bergamo.

Cominciamo da quello espresso da Alessio Cicolari, Ceo di Ak informatica, che parte dal sequestro delle sale Lan disposto dall'Agenzia delle dogane e dei monopoli nell'aprile del 2022: “Fu un fulmine a ciel sereno e non si capiva cosa stesse succedendo. Misero i sigilli ad un’attività alla luce del sole, inaugurata con Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori e le forze dell’ordine. Fu un duro colpo ai nostri sforzi e ai nostri investimenti. Adm subito ammise qualche problematica con una circolare e poi ci ha aiutato il sottosegretario all'Economia Federico Freni. Siamo ancora in tribunale e in regime di proroga perché i Monopoli in quella sede sostengono che è sempre materia loro. La considero un’ingiustizia e siamo disposti ad arrivare fino alla Corte di giustizia europea.

Intanto, molte sale sono ancora aperte in barba a quello che è successo, ma noi a Bergamo abbiamo avuto 2 milioni di euro di sanzioni e sequestri di materiale per decine di migliaia di euro di valore. Continuiamo a sostenere ingenti spese legali e a perdere mezzo milione di euro per danni diretti e all’indotto. Per questo ho deciso di abbandonare l’Italia come sede di lavoro. 

Adm poi ha collaborato ma la palla è passata al regolatore che non comprende quali sono i danni che crea questo stato di incertezza. 

Ora stiamo lavorando con lo Stato Usa dell’Indiana, dove ci sono tante possibilità di sviluppo. I colleghi americani ridono della nostra situazione. È folle seguire anche tutte le regole di ogni comune e ogni regione. Speriamo che venga tutto chiarito”.

 

Sergio Milesi, Ceo di Log, invece puntualizza: “Abbiamo chiesto chiarimenti ad Adm tramite un esposto e un interpello perché noi avevamo sale Joy village e avevamo visto che c’erano molti punti in comune con le sale Lan. Si sono pronunciati come se fossero sale illecite o bische clandestine dove si svolgevano attività illegali ma mancavano solo delle regole precise. Dispiace che il nostro esposto abbia causato problemi e soprattutto abbia  aperto un mondo del nulla e nessuna risposta.

In seguito a questi fatti abbiamo dato spazio alle grandi novità del mondo del gioco, soprattutto sul virtuale. Purtroppo a causa della transitorietà delle nome era impossibile identificare queste sale come afferenti al comparto dei comma 7. Abbiamo osato integrando le sale virtuali nell’alveo dello spettacolo viaggiante altrimenti a Milano ora non vi sarebbe questa offerta. 

Credo ancora nell’Italia e lotto anche con il mio ruolo nell'associazione AsTro, dove curo questi settori. Si è parlato di una confederazione di associazioni per far sentire la nostra voce unitaria. Ma siamo ancora fermi alla confusione del nostro settore con quello dell’azzardo”. 

 

Niccoló Travia, managing partner dello studio legale Lorenzoni sottolinea: “L’intenzione di Adm era quella di classificare tutte le fattispecie delle sale che offrono giochi senza vincita in denaro. Le sale Lan, però, non possono essere auto certificate perché non esistono i parametri per regolare questo settore.

A giugno 2022 arriva il Drasv sullo spettacolo viaggiante che prevede un regime provvisorio per le sale in questione. In tribunale però la regola successiva dettata da Adm non è stata presa in considerazione. 

Lo stesso tipo di attività ha disparità di trattamento secondo i codici Ateco. 

Non si può andare avanti cosi. O il legislatore chiarisce tutto o Adm apre un tavolo tecnico per farci capire come certificare questo tipo di sale e di attività. 

Credo che alla fine da questa situazione uscirà comunque qualcosa di costruttivo. 

Ora l’occasione è il riordino del gioco pubblico e anche gli Stati generali di Adm lanciati dal direttore Alesse sono un’altra opportunità. Ma dobbiamo concentrarci anche sulla funzione del provvedimento e non solo su quest’ultimo”.

 

Luigi Caputo dell'osservatorio italiano esports afferma: “Abbiamo portato il nostro white paper al Parlamento che ha recepito e lanciato il primo impegno nel regolare gli esports.

Abbiamo bisogno di regole chiare, certe e veloci. Che il diritto del privato di fare impresa sia limitato dal fatto che non esista un inquadramento giuridico del comparto è folle.

A Feexpo continuiamo a lavorare sul collegamento tra gaming e amusement. C’è un grande mercato che va messo in collegamento sempre più stretto specie per attrarre i giovani, che sono il target principale degli esports”.

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