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Gaming e design, Claudio Garavaglia: ‘Comprendere le necessità del cliente’

19 giugno 2023 - 11:11

Claudio Garavaglia, titolare dell’azienda Garavaglia Srl, illustra gli step per realizzare un progetto di design in un grande allestimento. Customizzare e personalizzare sono alcune delle parole chiave da tenere a mente.

Scritto da Carlo Cammarella
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Customizzare, personalizzare, creare un’esperienza. Sono alcune delle parole chiave da tenere a mente quando bisogna creare un allestimento, che sia all’interno di una fiera, di un parco giochi o di un centro commerciale. Non è un caso, dunque, che anche nel gaming come in tanti altri settori, il design stia diventando un elemento fondamentale, imprescindibile se si vuole comunicare qualcosa a utenti specifici o anche a un pubblico casuale

Tuttavia, dal momento che i segmenti sono diversi e le possibilità infinite, è molto difficile, se non impossibile, trovare una strategia univoca che si possa applicare a ogni singolo settore. Detto in altri termini, in fase di progettazione vanno studiati diversi aspetti a partire dalla location, dal luogo in cui è ubicata fino a considerare il target di riferimento. Per questo motivo potrebbe risultare erroneo parlare di “tendenze”, quando probabilmente è più corretto parlare di “esperienze”.

In sintesi diventa fondamentale ragionare step by step e pianificare il lavoro nei minimi dettagli, customizzando il prodotto finale in base al committente e soprattutto in base al pubblico di riferimento. Di questi aspetti parla Claudio Garavaglia, titolare dell’azienda Garavaglia Srl, leader nella realizzazione di effetti scenografici, allestimenti retail per centri commerciali e per spazi experience.

Il design, anche nel mondo del gaming, ha acquisito sempre maggiore importanza. Per un grande allestimento, che sia una fiera o uno spazio in un centro commerciale, ci sono delle particolari linee guida da seguire in fase di progettazione?

“Prima di tutto bisogna capire le necessità del cliente, il target della clientela e, cosa fondamentale, il budget a disposizione. A questo punto si iniziano a produrre dei bozzetti a mano con  suggestioni per verificare con il committente se la strada intrapresa sia quella giusta, fino ad arrivare a un progetto in 3d.”

Partiamo dal presupposto che la creazione di un ambiente ad hoc richiede sempre un piano strategico. Quali sono gli step che seguite quando portate avanti un progetto di media o grande portata?

“Si parte da una progettazione a mano libera; dopodiché, una volta approvato il modo presentato, si fanno gli esecutivi del progetto in 3d fino ad arrivare in casi particolari alla produzione di plastici in scala. Dopo l’approvazione si parte con la realizzazione del progetto.”

Parlando sempre del mondo del gaming, per quanto riguarda i punti vendita al dettaglio, ci sono altre linee da seguire rispetto a quelle che ritroviamo ad esempio in una fiera o evento simile?

“Come ho detto precedentemente ogni punto vendita ha le proprie caratteristiche e il proprio format da rispettare. Territorio, location e target del bacino di utenza sono aspetti da non sottovalutare ed è per questo che le nostre scenografie sono customizzate e non hanno alcun elemento standard.”

Una domanda nel dettaglio: il modo di concepire un allestimento cambia a seconda del segmento di mercato? Potrebbe in tal caso farci qualche esempio?

“Certamente, noi lavoriamo per parchi a tema indoor e outdoor, vetrine di alta moda piuttosto che per eventi o concerti; capisce che sono mondi completamente diversi e automaticamente le proposte e soprattutto l’utilizzo di diversi materiali cambia a seconda del cliente.”

Alla base di una progettazione ad ampio respiro c’è anche uno studio sul target o meglio sul tipo di persone a cui ci si rivolge?

“Certamente, come ho spiegato in precedenza capire il target di clientela è importantissimo, le faccio un esempio nell’ambito dei parchi gioco indoor o outdoor. È importante sapere l’età della clientela per poter progettare al meglio le attrazioni e le relative scenografie che facciano emozionare i clienti stessi. Inoltre, se opportuno, può essere anche utile dividere lo stesso parco in zone studiate per età.”

La pandemia ha senza dubbio cambiato molte cose. Ora che siamo tornati a una vita simile a quella prima del Covid siamo tornati al punto di partenza o è cambiato qualcosa?

“Dopo tre anni passati davanti a un monitor o acquistando prodotti con un click le posso dire che la situazione si è capovolta radicalmente, oramai la customer experience è un linguaggio comune per tutte le aziende sul quale si stanno stanziando importanti budget. L’acquisto di un prodotto non è più dettato solo dalle pubblicità televisive o cartacee ma piuttosto da quanto il brand riesce a emozionare il potenziale cliente. Tutto questo viene realizzato con scenografie in 3d con diffusori di profumazioni varie e con l’aiuto della tecnologia.”

Nel futuro invece, secondo lei, parlando sempre del design, quali saranno le tendenze nel mondo del gaming?

“A mio parere non si può parlare di tendenze ma di esperienze.”

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