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Regole comma 7, gli operatori: 'Bene le modifiche, confronto con la politica per cambiare la legge'

29 dicembre 2022 - 11:34

Operatori dell'amusement quasi tutti soddisfatti della determina di Adm che cambia le regole sui comma 7, l'obiettivo del 2023 è la separazione normativa definitiva del settore da quello con vincita in denaro.

Scritto da Fm
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Come auspicato degli operatori del puro intrattenimento, e come da attese, l'Agenzia delle dogane e dei monopoli ha pubblicato una determina direttoriale per aggiornare le Regole amministrative per produzione, importazione, installazione e utilizzo in locali aperti al pubblico di apparecchi da intrattenimento comma 7.

Ed ecco quindi arrivare i commenti di alcuni dei rappresentanti delle principali associazioni del comparto. rese a GiocoNews.it.

Dopo il ringraziamento di prammatica, Tiziano Tredese, presidente del Consorzio Fee, rimarca come tale provvedimento assicuri “Un altro anno di lavoro per tutti i locali. Però, il problema rimane per i produttori/ distributori che non sono in grado di omologare nuovi giochi con le regole attuali: la speranza è di riuscire a far modificare la legge 388 del 2000 in modo da diversificare le modalità di omologa del comma 6 da quelle del comma 7 (che dovranno essere consone ad apparecchi elettromeccanici dì abilità)”.

Un fatto che si potrà concretizzare solo riprendendo l'interlocuzione con la politica. “Con queste regole i giochi con rulli, ruote, ruspe, sequenze di simboli sono tutti non omologabili. Come pure è pressoché impossibile farsi dare dagli sviluppatori cinesi (e anche americani) gli Sha 1 (algoritmo standard mondiale per la sicurezza informatica, Ndr) del codice sorgente, del codice eseguibile e delle istruzioni di compilazione. Neanche stessimo parlando di caccia supersonici con testate atomiche!”.

Particolarmente soddisfatto è Alessandro Lama, presidente di Federamusement. “Abbiamo raggiunto l'obiettivo. Questa proroga però non deve servire a 'prendere tempo', ma come stimolo immediato per lavorare con la politica per cambiare la legge. Quindi non è un punto d'arrivo, ma un punto di partenza. Un credito che l'Agenzia delle dogane dei monopoli ci sta dando per lavorare con chi poi modificherà la normativa. Adm con noi ha sempre collaborato, ma ha un limite, che è quello della legge. Ha fatto tutto quello che poteva fare, cosa che avvalora l'importanza della concertazione portata avanti nell'ultimo anno dalle associazioni del comparto, e anche la qualità del nostro interlocutore, che ci aiutato tantissimo”, puntualizza.

Il prossimo obiettivo è quello di portare avanti il confronto con la politica, iniziato con l'attivazione del tavolo inter-associativo promosso da Anbi, Andimepa, Anesv, As.Tro, Fee, Federamusement, New Asgi, Sapar, Snisv con l’obbiettivo di semplificare le procedure per l’immissione in commercio e l’uso degli apparecchi senza vincita in denaro (comma 7) e differenziarle da quelle previste per gli apparecchi con vincita in denaro (comma 6), e la richiesta di un incontro ai presidenti delle commissioni Finanze e Bilancio della Camera e del Senato  per discutere delle problematiche che attanagliano il settore e condividere alcune proposte normative in materia.

Un'azione che ha portato alla redazione di un emendamento degli Stati generali dell'amusement alla Manovra di Bilancio e che forse verrà spostato sul Milleproroghe.

Nel 2023 poi si dovrà tornare a parlare delle omologhe; se non si riuscirà a modificare la legge bisognerà fare in modo di intervenire su di esse, altrimenti a fine anno ci troveremmo di nuovo allo stesso punto”, conclude Lama. “A dimostrare l'urgenza di questa soluzione è il fatto che allo Iaapa (il principale evento del settore delle attrazioni, tenutosi a novembre in Florida, Ndr) non c'era una sola macchina importabile in Italia con le attuali regole, macchine che invece in Francia, a pochi chilometri da noi, si possono usare”.

All'antitesi il commento di Eugenio Bernardi, consulente aziendale esperto in particolare del settore amusement, che non lesina critiche nei confronti di Adm. “Hanno fatto certificare migliaia di giochi meccanici, fatto spendere centinaia di euro, perdere mesi di tempo per poi buttare via tutto, questo come lo dobbiamo chiamare?
Inefficienza e ignoranza amministrativa o, forse meglio, analfabetismo funzionale della politica e dell'amministrazione, che ha tenuto un settore in stand by per oltre un anno. Serve qualcosa di specifico”.

Sergio Milesi, delegato dell'associazione As.tro (sezione Puro intrattenimento), invece sottolinea: “La proroga dei termini per gli apparecchi della categoria 'ticket redemption' al 31 dicembre 2023 era indispensabile e obbligatoria, visti i problemi riscontrati nell’applicazione delle regole tecniche per le omologhe del parco macchine esistente all’entrata in vigore della norma. Un particolare ringraziamento a tutte le associazioni aderenti agli Stati generali dell'amusement e ad Adm, che grazie al lavoro di concertazione avvenuto ha permesso di mettere in evidenza le problematiche del settore. Nell’anno 2023 dovremo proseguire nella concertazione con Adm per la modifica delle regole tecniche e ci concentreremo nel portare avanti la proposta emendativa di revisione delle norme che regolano il settore degli apparecchi di puro intrattenimento senza vincita in denaro, per proporre al Governo una proposta di legge volta a semplificare le procedure per l’immissione in commercio e l’uso degli apparecchi senza vincita in denaro (comma 7) e differenziarle da quelle previste per gli apparecchi con vincita in denaro (comma 6)”.

In una nota invece l'associazione Sapar fornisce alcuni importanti chiarimenti sull'installazione degli apparecchi 7a e 7c ante 2003, ammessa negli esercizi generalisti, e sulla proroga delle omologhe per le ticket redemption secondo quanto previsto dalle nuove regole di Adm. "Con determina del 28 dicembre 2022 l’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha prorogato al 31 dicembre 2023 il termine per sottoporre a verifica tecnica di conformità gli apparecchi con emissione di tickets.
Con la stessa determina è stata concessa la possibilità di installazione degli apparecchi 7a e 7c ante 2003 (prodotti o importati precedentemente al 1° gennaio 2003), autocertificati e con nulla osta rilasciato a seguito di autocertificazione, negli esercizi generalisti. L’associazione resta a disposizione per ogni chiarimento a riguardo".

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