È stata dura, ma alla fine si è arrivati a una quadratura del cerchio. O, almeno, così appare, guardando ai numeri che caratterizzano il mercato del puro intrattenimento qui proposti da GiocoNews.it, in seguito a raccolta di informazioni dalla rete degli operatori.
Dopo lunghi mesi di contrasti, trattative e discussioni in merito all'applicazione delle nuove norme tecniche per il mercato del cosiddetto “amusement” che hanno introdotto l'obbligo di certificazioni di tutti i giochi presenti sul mercato nazionale, adesso la macchina amministrativa sembra aver iniziato a funzionare. Tenendo conto che, già a fine giugno, si sono registrati oltre 150 tipologie di giochi che avevano già ottenuto la certificazione attraverso le nuove procedure previste dal regolatore.
Mentre nello stesso momento, l'industria è riuscita a ottenere quel tanto agognato esonero per tutte le tipologie di giochi “light”, di natura per lo più meccanica o elettromeccanica, per i quali il legislatore non ha ritenuto necessario conseguire una procedure di omologazione. Seppure in seguito all'introduzione di un ulteriore intervento legislativo proposto e ottenuto dal regolatore, che vale per tutti gli elettromeccanici basati su abilità, come: calciobalilla, flipper, juke boxes, pugnometri e kiddie rides, e così via. Un elenco che verrà aggiornato dallo stesso regolatore entro il 15 novembre di ogni anno, se necessario. E ora tutti gli apparecchi inseriti in elenco non hanno necessità di avere certificazione e nulla osta e quando uscirà il decreto Isi, ci sarà anche una norma che dirà quanto questi stessi apparecchi dovranno pagare per l'imposta sugli intrattenimenti.
Tutto questo mentre il regolatore, come anticipato da GiocoNews.it nei mesi precedenti, pensa al futuro del settore e a come migliorare (e, potenzialmente, snellire) ulteriormente le procedure amministrative. Per esempio introducendo soluzioni che possano “smaterializzare” i certificati, attraverso la sostituzione del nulla osta con dei Qr code o altri codici automatici di identificazioni. Ma questa è un'altra storia, per ora.
Nel frattempo, tuttavia, il regolatore (e lo Stato) ha potuto comunque raggiungere uno degli obiettivi alla base dell'aggiornamento normativo, che era quello di poter censire la totalità dei giochi presenti sul mercato, facendo emergere l'eventuale quota di giochi prima sconosciuti all'amministrazione (e, quindi, al fisco). Secondo le stime raccolte da GiocoNews.it, dal censimento della rete, sarebbero emersi emersi almeno 30mila apparecchi di puro intrattenimento che prima non erano dotati di nulla osta e ora “esistono” a tutti gli effetti grazie alla procedure di autodichiarazione istituita da Adm nella fase preliminare alle omologazioni.