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Caro bollette, Moratti (Regione Lombardia): 'Incassi del gioco per sostenere Terzo settore'

24 settembre 2022 - 11:08

Letizia Moratti, vice presidente della Regione Lombardia, propone di aiutare il Terzo settore a sostenere il caro bollette destinandogli gli incassi provenienti dal gioco, dimenticando che anche quest'ultimo avrebbe bisogno di aiuti per superare l'emergenza.

Scritto da Fm
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"Quale ricetta propone per venire incontro ad un mondo, quello del Terzo settore, che molto spesso è estensione o è complementare con il socio assistenziale alla sanità?
Penso all’utilizzo degli incassi provenienti dal gioco d’azzardo e dalle scommesse. Le realtà non profit sono state colpevolmente dimenticate nel decreto Aiuti e nel dl Aiuti-bis. L’intervento ad hoc contenuto nella bozza del dl Aiuti-ter, invece, non appare al momento sufficiente a sostenere le ingenti spese causate dagli aumenti dell’energia. Occorrono correttivi urgenti e pensare a soluzioni strutturali".

 

Questo domanda e risposta si legge in un articolo pubblicato sul quotidiano Avvenire e ha per protagonista Letizia Moratti, vice presidente della Regione Lombardia e assessore al Welfare, cariche che ricopre come "tecnica" e non come politica eletta, intervistata a margine di appuntamento organizzato a Roma dalla sua associazione, 'Genesi', insieme all’Università Cattolica del Sacro Cuore.

 

 Un’occasione in cui Moratti indica al Governo di attingere, ancora una volta, dal gioco, per sostenere enti in difficoltà per l’aumento dei costi dell’energia.

Dimenticando o forse ignorando che anche le attività  del settore - come abbiamo più volte documentato su queste pagine, con interviste a esercenti, produttori e gestori di sale bingo, fino all'allarme lanciato dal comparto dell'amusement e da quello degli ippodromi - sono altrettanto prostrate da questa emergenza e non hanno nessuno a cui chiedere aiuto.

Se, come denuncia la vice presidente della Lombardia, la Comunità di San Patrignano (da lei sostenuta fin dalla nascita insieme al marito Gian Marco Moratti),ha ricevuto per agosto una bolletta energetica da 730mila euro, invece dei "soliti" 70mila, anche le attività di gioco non sono da meno, registrando importi raddoppiati se non triplicati. Secondo le testimonianze raccolta da GiocoNews.it ad esempio una sala bingo a luglio ha pagato  275mila euro, rispetto ai 75mila euro di un tempo, mentre una sala gioco, a giugno si è ritrovata da pagare un importo di 14mila euro al posto dei "consueti" 4mila. E così, via di questo passo.

Senza contare che le sale, ad esempio, hanno pochi modi per ottimizzare i costi - se non quello di licenziare dei dipendenti - non potendo di ridurre gli orari di apertura - in quanto vincolati dalla concessione stipulata con lo Stato.
Ma non solo. Il settore è già provato da due anni di pandemia - durante la quale le location sono state chiuse per 10 mesi, in forza dei Dpcm governativi - e ancora da prima - e lo sarà ancora - dagli effetti della questione territoriale, che ha già portato l'espulsione del gioco legale da molte parti d'Italia, per l'entrata in vigore dei rispettivi distanziometri, in alcuni casi anche retroattivi.

 

Ad aiutare il gioco, quindi, chi ci pensa?

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