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Criscitiello (SportItalia): 'Il Decreto dignità ha penalizzato tutti i siti di gioco legali'

16 ottobre 2023 - 10:25

Il direttore di SportItalia torna sul tema delle scommesse e dei giocatori, ma allarga il campo al contesto, fatto di misure che si sono rivelate 'un assist clamoroso ai .com'.

Scritto da Dd
Foto tratta dal profilo Instragam di Criscitiello

Foto tratta dal profilo Instragam di Criscitiello

"I calciatori non potrebbero mai giocare seriamente sui siti legali perché potrebbero muovere pochi soldi e non avrebbe senso rischiare per 3-5 mila euro." Una considerazione importante, quella di Michele Criscitiello, direttore del canale Sport Italia, che nel suo editoriale di oggi, 16 ottobre, torna a parlare del caso scommesse ma ampliando la veduta rispetto al mero fatto di cronaca.

"Chi legge deve conoscere la differenza tra i .it e i .com, quando si parla di sito di scommesse. I .com sono quelli dove calciatori e malavita giocano quanto vogliono. Anche scommesse da 100 mila euro a botta. Se non oltre. Il Sig. Di Maio, con il decreto dignità, ha penalizzato tutti i .it ovvero i siti legali dove per giocare devi mettere carta di identità, conto corrente, tutti i dati anagrafici e se giochi più di una certa cifra non puoi andare. Sei controllato e partono gli allarmi."

"Il decreto dignità ha colpito i siti che pagano tasse al Governo e ha fatto un assist clamoroso ai .com. Questa vicenda deve far riflettere il Governo Meloni, abolendo il decreto dignità, e facendo un controllo a tappeto su siti sportivi illegali, pirateria e controllo su quei .com che oggi sfociano nel riciclaggio." Intanto la politica reagisce, un po' d'istinto, come spesso accade in Italia. Sul tema è intervenuto anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi.

"Primo errore è del Governo: il boom dei siti illegali, legati a scommesse e casinò, è dovuto alla follia dei 5 stelle che per vestirsi da paladini della giustizia hanno valorizzato la criminalità organizzata. Chi legge deve conoscere la differenza tra i .it e i .com, quando si parla di sito di scommesse. I .com sono quelli dove calciatori e malavita giocano quanto vogliono. Anche scommesse da 100 mila euro a botta. Se non oltre."

In merito alla vicenda che ha visto coinvolti alcuni giovani calciatori italiani in un giro di scommesse illecite (che da quel che è emerso pare non abbiano comunque influito sui risultati delle partite) Cristiello aggiunge che "volgarmente potremmo dire, con quasi certezza, che l’80 percento dei calciatori scommette e si distrugge sui casinò online. Lo sappiamo da tempo ma se non arrivano prove che queste scommesse abbiano influenzato i risultati del campo dobbiamo cambiare informazione perché qui di calcio scommesse ci sarebbe poco e sarebbe 'solo' una malattia di giovani calciatori annoiati che si allenano 2 ore, 3 al massimo se aggiungiamo la palestra, e poi non avendo nulla da fare giocano per ore anche quello che non hanno sui conti. E’ una malattia e ci dispiace. E’ un problema generazionale che non riguarda solo i calciatori famosi e ricchi."

E chiosa aggiungendo che "I malati ludopatici ci sono anche nel calcio. E’ una notizia? Forse. La verità è una: ad oggi quasi tutti scommettono o giocano al casinò. On line o nei punti fisici. Il problema è seguire le regole del gioco e farlo sui siti legali dove c’è massimo controllo. Le società non possono essere considerate responsabili. Altra normativa da cambiare. Se un mio giocatore gioca dal suo telefonino, io faccio la società e non il detective 007 che deve controllare 35 telefonini anche perché subentrerebbe un altro reato: la violazione della privacy".

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