skin

Turismo e intrattenimento, le tendenze post pandemia

25 luglio 2022 - 08:57

Emerge un aumento della spesa per i viaggi, gli alberghi, i ristoranti, gli aerei, cresciuta in modo esponenziale, sulla quale però pesano maggiori costi.

Scritto da Redazione
Turismo e intrattenimento, le tendenze post pandemia

È indubbio che il turismo è un tipo di attività che ha avuto grandi trasformazioni in questi ultimi anni. Ora è in un periodo di ripresa, ma in fondo il turismo 'interno' non è mai stato in crisi totale, visto che – salvo nei periodi di lockdown – gli italiani ne hanno approfittato per visitare le località vicine alla propria città di residenza, e per scoprire luoghi precedentemente ignorati in favori di destinazioni straniere”.

Nell'ultimo numero della rivista GiocoNews abbiamo realizzato un corposo speciale per “celebrare” la bella stagione, con un focus sulle tendenze del turismo post pandemia e dell'intrattenimento, da cui sempre di più emerge la voglia di condivisione, socialità e di “normalità”. Come ci dicono alcuni illustri studiosi e anche gli operatori del settore.

Abbiamo iniziato il nostro approfondimento con Paolo Corvo, professore associato presso l'università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e docente di Progettare l'esperienza turistica presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore, sede di Brescia, corso di laurea in Scienze Turistiche della Facoltà di Lettere, traccia un bilancio sull'evoluzione del turismo in questi anni di pandemia.

Le difficoltà maggiori, sottolinea, “le hanno incontrate le città d'arte, per l'assenza dei visitatori stranieri, generando un effetto domino su ristoranti, alberghi e le attività commerciali e i servizi connessi, che hanno subíto un calo significativo.

Nel 2022, già a partire da aprile, maggio, si registra una forte ripresa: stando a quello che riferiscono albergatori e ristoratori e anche l'osservazione empirica di città come Roma, Firenze o Venezia, sono tornati inglesi e americani. Di pari passo, emerge un aumento della spesa per i viaggi, gli alberghi, i ristoranti, gli aerei, cresciuta in modo esponenziale con la ripresa della domanda, su cui però pesano i maggiori costi, dovuti all'impennata dei prezzi dell'energia e anche dell'inflazione, a causa della guerra in Ucraina.

Da questo punto di vista quindi si realizza una situazione particolare: da un lato c'è il desiderio di fare vacanze 'vere' dopo due anni difficili, dall'altro la crescita anche insostenibile dei costi per trasporto, vitto e alloggio, impone di trovare un equilibrio. Ma non sempre le realtà italiane sono competitive a livello di prezzi. Mi auguro che non ci siano speculazioni, che ci sia sostenibilità da parte degli operatori; certo, ci sono difficoltà, ma al primo c'è l'attenzione al cliente, per evitare situazione delicate o l'impossibilità di viaggiare per motivi economici”.

Il professor Corvo quindi focalizza l'attenzione sui trend turistici del momento. “Sicuramente il turismo all'aria aperta, che garantisce più sicurezza e pochi assembramenti, un turismo lento, sostenibile. Il turista oggi cerca l'esperienza, l'essere coccolato in prima persona; vuole rilassarsi, ma anche imparare, provare cose nuove. Fare sport, che sia trekking, tiro con l'arco, canoa o  snorkelling. Non solo andare in mare o in montagna, ma anche perseguire il benessere fisico e psicologico”.

Quanto al legame fra turismo e intrattenimento, il docente della Cattolica ammette che si tratta di un binomio ancora poco studiato. “Forse sono poche le persone che scelgono una destinazione specificatamente collegata al gioco o all'ippica, ma ci sono destinazioni che vengono scelte per altri motivi e offrono anche occasioni di intrattenimento. Ricordo, ad esempio, le cascate del Niagara: nelle vicinanze c'era un casino, che indubbiamente completava l'offerta turistica.

Ecco, credo che si possa lavorare per avere delle offerte turistiche integrate, fare in  modo che le proposte connesse all'intrattenimento  si inseriscano in un itinerario, che si vada oltre l'esperienza del gioco ma la apra a visitatori che sono curiosi di sperimentarla.

Per renderla appetibile, poi, va offerto un servizio adeguato, va offerta un'esperienza di benessere e felicità; tutto deve funzionare alla perfezione, gli operatori devono essere formati, non ci può essere  improvvisazione ma un piano preciso, un progetto. E la capacità di promuovere un'offerta personalizzata, una formazione professionalizzante e accademica: non bastano la passione, la buona volontà ma ci vogliono una grande capacità di comunicazione e relazione, utilizzando i nuovi media. E ricordiamoci di guardare un po' anche a quello che fanno all'estero: altri Paesi hanno sviluppato offerte ad hoc e alcuni servizi costano meno, l'Italia invece rischia di non essere competitiva”.

 

Articoli correlati