Gioco ancora al centro delle cronache di polizia.
Gli ultimi casi riportati dai resoconti delle varie forze dell'ordine hanno come scenario le città di Modena, Padova e Agrigento.
Vediamoli nel dettaglio.
Partiamo da Modena, dove il personale della Squadra amministrativa della Questura, unitamente a personale della Polizia locale, ha svolto una serie di controlli su esercizi pubblici e di vicinato nel quartiere Sacca, alcuni già all’attenzione per segnalazioni di disturbo e presenze moleste.
I servizi, si legge in un comunicato della Questura, “sono stati diretti dal dirigente della Divisione Polizia Amministrativa e sociale della Questura, ad aggiornamento dei riscontri registrati nelle scorse settimane, ed hanno interessato sia l’interno che i dehor di alcuni locali. All’esito, il titolare di un bar veniva sanzionato per mancato rispetto degli orari di accezione dei clienti alle slot-machine, avendo gli operatori sorpreso degli avventori che stavano giocando al di fuori della fascia oraria prevista, nonché per occupazione abusiva di suolo pubblico, essendo presenti sedute esterne al di fuori degli spazi consentiti”.
Hanno per teatro il quartiere dell’Arcella, a Padova, le verifiche eseguite dalla Squadra amministrativa della Questura.
In questo caso gli agenti hanno scoperto un centro scommesse abusivo e la titolare del locale è stata denunciata per non aver rispettato il provvedimento di cessazione attività e per l’esercizio di raccolta abusiva di scommesse. Di 11 clienti identificati, 10 sono risultate “con precedenti”, due sono state accompagnate in Questura perché prive di documenti e una è stata espulsa dal territorio nazionale.
Infine approdiamo ad Agrigento dove una cliente di una sala giochi è stata derubata della borsa, appoggiata su una sedia. Peccato che al suo interno, oltre ai documenti e ad alcuni effetti personali ci fossero anche 1.000 euro in contanti. Contestualmente alla denuncia presentata dalla donna, a carico di ignoti, sono scattate le indagini della polizia, che stanno tentando di rintracciare il colpevole, anche con l'aiuto dei filmati dell’impianto della videosorveglianza posto nel locale.