skin

Iagr, tra gioco responsabile e divieto di pubblicità, è il giorno dell’Italia

19 settembre 2018 - 06:31

Nel terzo giorno della Conferenza di Iagr a Copenaghen, è il momento dell'Italia con il divieto di pubblicità che stupisce i regolatori.

Scritto da Alessio Crisantemi
Iagr, tra gioco responsabile e divieto di pubblicità, è il giorno dell’Italia

 

Copenaghen – Oggi tocca all’Italia. Dopo i primi due giorni di dibattito, la conferenza internazionale Iagr pone sotto i riflettori l’Italia e il suo recente divieto totale di pubblicità per ogni tipo di forma di gioco con vincita in denaro. Il tema viene approfondito ed esplorato in un panel dedicato, dal titolo: “Divieto di pubblicità: è questo il trucco?”, solo vagamente canzonatorio, tenendo conto delle numerose perplessità sollevate nel mondo intero attorno alla misura appena adottata dal governo italiano, accolta con stupore dai regolatori di tutto il mondo, diventando così un tema di estremo interesse ed attualità dentro e fuori all’industria del gaming. Per questo se ne parla anche a Copenaghen, provando a valutare pro e contro, in generale, delle limitazioni pubblicitarie. “I prodotti di gioco sono diversi da altri prodotti di intrattenimento che rendono accettabili limitazioni alla pubblicità e il divieto di pubblicità italiano potrebbe ispirare limitazioni simili in altre giurisdizioni – recita l’abstract della conferenza - Quanto è vitale la pubblicità libera per l'industria del gioco d'azzardo”. Ed è proprio quello che ci si chiede anche – e soprattutto nel nostro paese. A discuterne sono: Valérie Peano, responsabile di Egla - European Gambling Lawyers & Advisors, che avrà il compito di illustrare nei dettagli la situazione italiana, e Trude Høgseth Felde, Senior Advisor della Norwegian Gaming and Foundation Authority, in un dibattito moderato da Piet Van Baeveghem, Secretary General, Legal & Regulatory Affairs Management della belga National Lottery.

Un panel particolarmente atteso, non solo per via della curiosità e preoccupazione generata a livello globale da questa iniziativa politica del nostro governo, ma anche per via della mancanza di informazioni all'estero, dove la norma - per quanto abbia creato perplessità e sgomento tra gli operatori e tra i regolatori - non è ancora stata compresa fino in fondo. Com'è emerso chiaramente durante i primi due giorni di conferenza a Copenaghem, dove il "caso Italia" è stato più volte tirato in ballo. Ma ogni volta, frainteso: tra chi si aspetta un divieto di pubblicità soltanto per l'online, chi ha capito che verranno vietate soltanto le sponsorizzazioni sportive e chi pensa che riguardi unicamente le televisioni. Invece, così non è: ma si tratta - come noto - di un divieto totale, che riguarda tutto e tutti. E oggi viene spiegato anche al pubblico di Iagr.

REGOLATORI E INDUSTRIA - Prima però la giornata di lavori inizia con un dibattito ancora orientato al rapporto tra industria e regolatori: “L'importanza del dialogo per i regolatori e l'industria”, moderato dal tedesco Joerg Hofmann, Senior Partner, Melchers Law Firm, che mette a confronto diverse realtà del mondo. Dall’esperienza jamaicana delineata da Vitus Evans, Executive Director, Betting, Gaming and Lotteries del regolatore locale, a quella danese, raccontata da Susanne Mørch Koch, Ceo di Danske Spil e Jakob Kristensen, Global Chief Operations Officer di SportPesa in Danimarca. Affiancati da Sissel Weitzhandler, Group Compliance Manager di Play’n GO nel Regno Unito.
“I quadri normativi sono caratterizzati da una struttura statica di regole e regolamenti. La loro applicazione è tutt'altro che statica – spiega il moderatore - Lo sviluppo costante delle tecnologie, i requisiti normativi e le condizioni di mercato rendono la supervisione del gioco d'azzardo un processo dinamico nella pratica. La comunicazione tra le parti interessate coinvolte su tutti i fronti è fondamentale in questo processo. Procedure di autorizzazione, applicazione, sviluppo di nuovi standard e nuovi tipi di giochi e tecnologie sono solo alcuni esempi di settori in cui la comunicazione diretta tra le autorità e l'industria è parte del business quotidiano. Come si può raggiungere questo dialogo nel modo migliore, mantenendo la propria distanza, essendo riservati, avendo sospetti o essendo diretti, personali, aperti e fiduciosi? Questo panel affronta gli approcci spesso molto diversi che i regolatori scelgono nei confronti dei loro licenziatari o candidati e quali esperienze positive e negative hanno i diversi membri del panel rispetto ai diversi approcci che potrebbero aver vissuto. E, naturalmente, la domanda che sorge spontanea è: c'è una linea sottile tra il dialogo e il mantenimento della giusta distanza?”


GIOCO RESPONSABILE E PREVENZIONE - Poi è il momento del gioco responsabile, con il panel: “Ambiente di gioco sostenibile e regolazione efficace attraverso le strategie di comunicazione sociale e di rischio” a cura dell’australiano Steven Münchenberg, Direttore di Futureye, che spiega: “Le attitudini e le aspettative del pubblico nei confronti dei giochi possono essere complesse e in costante cambiamento. Ciò può esporre i regolatori di gioco a cambiamenti improvvisi nelle aspettative loro imposte da responsabili politici, comunità e attivisti. Laddove la regolamentazione non è all'altezza delle aspettative della comunità, i regolatori potrebbero trovarsi presi di mira come parte di un problema, piuttosto che essere centrali nella soluzione di bilanciare le richieste in competizione della comunità sia per godere che per essere protette dai giochi”.
Sempre in termini di responsabilità sociale, si parla anche dei “Bonus” in un dibattito con l'industria, moderato da Morten Ronde, Direttore Education and Association Development di Imgl, che vede confrontarsi l’esperto Pieter Remmers, Ceo di Assissa Consultancy Europe e presidente dell’Easg, la cui conferenza internazionale è appena andata in archivio nei giorni scorsi a Malta, con Michael Bay Jørsel, Ceo di Center for Ludomani e Kim Olesen, General Manager di Kindred Group.
In un mondo in cui gli imperativi commerciali alla base della crescente saturazione della pubblicità legata al gioco d'azzardo, nonché i rischi legati al gioco d'azzardo e l'adeguatezza delle disposizioni in materia di protezione dei consumatori sono oggetto di dibattito in giurisdizioni a livello internazionale, l'attenzione viene rivolta al marketing del gioco e, in particolare, all'uso dei bonus. La tavola rotonda esamina quindi la prospettiva degli operatori sui bonus come strumento chiave di marketing, la regolamentazione dei bonus e l'adeguatezza delle disposizioni di protezione dei consumatori.
Poi si torna a guardare i mercati emergenti. E dopo i casi dell’India, dell’Africa e dell’America Latina, arriva il momento di guardare al fenomeno del momento, che riguarda l’apertura delle scommesse sportive nel Nord America.

 

 

 

 

Articoli correlati