skin

Ippica, Questura dispone il Daspo per le proteste all'ippodromo di Cesena

27 agosto 2015 - 14:35

Colpiti dal Daspo gli allenatori-guidatori dell'ippica che lo scorso giugno hanno invaso la pista dell'ippodromo di Cesena per protesta.

Scritto da Fm
Ippica, Questura dispone il Daspo per le proteste all'ippodromo di Cesena

 

Non è servito a nulla il ritardo delle corse di 30 minuti proposto dal Siag - Sindacato italiano allenatori guidatori lo scorso luglio per protestare contro la disposizione del Daspo verso gli operatori che hanno occupato per mezz’ora la pista di corse all’ippodromo di Cesena lo scorso giugno per difendere i diritti della filiera ippica in materia di ritardo dei pagamenti e taglio delle giornate di corse.

 

DASPO A ALLENATORE-GUIDATORE - La Questura della Provincia di Forlì Cesena ha infatti inflitto la misura di prevenzione, comprensiva del divieto di accedere alle manifestazioni sportive a un allenatore-giudatore reo di aver "abusivamente scavalcato il parapetto che delimita il settore parterre della tribuna dell'ippodromo invadendo la pista unitamente a un'altra decina di persone, mentre le forze dell'ordine presenti stavano apprestandosi ad allontanare i manifestanti", come si legge in un documento firmato dal questore.

 

DIVIETO DI ACCESSO A IPPODROMI - Per questo motivo, l'allenatore-giudatore dovrà rispettare il divieto di "accedere ai luoghi in Italia ove si svolgono competizioni sportive con utilizzo di cavalli da trotto" per un anno. "Il divieto vige esclusivamente per i giorni e per gli orari in cui all'interno degli impianti sportivi si tengono le competizioni ed avrà inizio due ore prima delle corse e termine dopo l'ultima corsa del programma di gara", si legge ancora nella notifica del Daspo. Tale misura non sarà valida in caso di accesso all'impianto dell'interessato per "esercitarvi la propria attività lavorativa (in qualità di allenatore o di conduttore dei cavalli)", che dovrà però munirsi preventivamente di "autorizzazione da parte della Questura di residenza, cui dovrà comprovare adeguatamente e per tempo l'esigenza suddetta".


LA POSIZIONE DEL SIAG - Il Siag esprime "la sua contrarietà alla condanna inflitta ai partecipanti di una manifestazione pacifica, anche alla luce del fatto che era in corso in quei giorni (dal 23 giugno al primo luglio) uno stato di agitazione poi conclusosi con la riunione con il sottosegretario Giuseppe Castiglione, che ha permesso di ritornare a correre. A tutela di questi lavoratori, la base democraticamente può organizzare manifestazioni durante le giornate di corse, ritardando l'avvio delle corse, per sottolineare una condanna che leva il diritto al lavoro a operatori che sono autorizzati dal Ministero dell’Agricoltura e che non hanno creato nessun danno durante la loro protesta". 

 

 

Articoli correlati