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Legge gioco Marche, gli operatori: 'Confronto con le istituzioni prosegue'

18 settembre 2023 - 10:10

Seconda parte dello speciale di GiocoNews sulla nuova legge sul gioco delle Marche. La parola agli operatori del territorio, che ribadiscono l'importanza del dialogo con le istituzioni e della formazione.

Scritto da Francesca Mancosu
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La recente approvazione della nuova legge sul gioco delle Marche, avvenuta alla fine di luglio, indubbiamente non si sarebbe concretizzata senza il dialogo continuo con il consiglio regionale, fortemente voluto e portato avanti da molti operatori del territorio.

Ecco quindi che dopo il punto di vista della politica, proponiamo proprio quello di chi è stato in prima linea nel confronto con l'amministrazione regionale negli scorsi mesi, e lo sarà probabilmente nei prossimi, visto che la concertazione sarà ancora necessaria per definire un'uniformità degli orari delle attività di gioco marchigiane e le azioni da portare avanti insieme per un contrasto davvero efficace della dipendenza patologica.

 

Il testo integrale di questo speciale  è pubblicato sul numero di settembre della rivista GiocoNews (consultabile online a questo link).

 

GIOACCHINI (AS.TRO): “PUNTARE SU INFORMAZIONE/FORMAZIONE/PREVENZIONE” - Quanto è stato importante il sì alla nuova legge e l'eliminazione della retroattività del distanziometro che, senza modifiche, sarebbe entrato in vigore dal 1° agosto scorso?

Lo chiediamo innanzitutto a Paolo Gioacchini,  rappresentante territoriale dell'associazione As.tro.
“Si tratta di un intervento importantissimo, arrivato dopo diversi anni, atteso dal febbraio 2017, anche se l'incertezza nel comparto c'era già prima, ovvero fin dalla presentazione delle quattro proposte di legge in materia.
Ora, grazie alle modifiche della legge, tutti i marchigiani impiegati nel settore dei giochi possono stare più sereni, se non altro per non avere più una sorta di 'data di scadenza' sui contratti di lavoro che, oltre ad una comprensibile preoccupazione, ha generato anche molte difficoltà per l’accesso al credito. Ovviamente il sospiro di sollievo potranno tirarlo anche gli imprenditori del comparto che finalmente possono tornare a programmare gli investimenti ed assumere personale con qualche certezza in più.
Certo, anche il nuovo testo che ha recepito le modifiche della legge n° 13 del 27 luglio scorso non è una legge perfetta. Alcuni punti saranno meritevoli di approfondimento, ma va dato atto all'amministrazione regionale di aver affrontato con decisione un argomento conosciuto solo superficialmente, importante per i numeri che genera e che presta il fianco a molte strumentalizzazioni come quello del gioco.

Con questo approccio, finalmente, non è stato utilizzato lo ‘snervante ma comodo' strumento della proroga (già utilizzato due volte dal febbraio 2017).
In tutto questo ha inciso in particolare un’interlocuzione continua con molti rappresentanti delle istituzioni (e di schieramenti diversi). Come rappresentante di As.tro, coadiuvato da Claudio Bianchella, ho tenuto innumerevoli incontri il cui obiettivo principale era spiegare il settore dei giochi, rappresentare le nostre istanze ed esporre chiaramente quali sarebbero stati gli effetti devastanti di un mancato intervento legislativo in termini di contrasto all’illegalità, mantenimento di migliaia di posti di lavoro, salute dei cittadini e gettito erariale. In una di queste occasioni ho avuto anche il piacere di riscontrare da parte di un consigliere regionale anche competenze importanti sul settore gaming (maturate in pregresse e specifiche esperienze lavorative) che penso abbiano avuto un ruolo molto importante nel risolvere con buon senso la questione.
Quindi, ecco, abbiamo qualche certezza in più sempre in attesa della riforma nazionale del settore”.
La nuova legge delle Marche poi prevede la promozione di collaborazioni con associazioni attive nella prevenzione del fenomeno e di giungere ad un codice etico di autodisciplina condiviso tra le parti coinvolte, punto molto caro a Gioacchini. “Ho sempre avuto le idee chiare a riguardo, e ho sempre pensato che il coinvolgimento degli operatori del settore sia essenziale per una buona riuscita 'sul campo' dei progetti finalizzati ad arginare le problematiche legate al settore del gioco nonché ad una normativa più chiara ed uniforme.
Sulla base di questa convinzione, già dal 2011 (ovvero molto prima che il legislatore si muovesse in tal senso), con il gruppo di aziende che dirigo e con il patrocinio di As.tro, ho realizzato diversi progetti, tutti che ruotano attorno alle tre parole chiave informazione/formazione/prevenzione che devono costituire il presupposto fondamentale per creare una cultura sana sul gioco, soprattutto nelle fasce più deboli, giovani in primis.
Altre nuove iniziative sono prossime a vedere la luce e se anche le istituzioni comprendono che siamo noi operatori quelli più a contatto con i giocatori, che li vedono tutti i giorni e possono aiutarli a diventare consapevoli di 'avere un problema' e quindi della necessità di rivolgersi ai servizi di cura, allora sì che si inizierà a fare una sinergia importante utile alla causa comune. Quello della ludopatia è un problema conosciuto, riconosciuto e condiviso anche da noi operatori, ed è necessario trovare un accordo sugli strumenti da attuare per contrastarlo efficacemente, in primis attraverso il dialogo fra tutte le parti in causa”.

 

CANGIANELLI (EGP-FIPE): “RIFLETTERE SU REVISIONE DELLE LIMITAZIONI ORARIE” - Emmanuele Cangianelli, presidente dell'associazione Egp - Esercenti giochi pubblici, sottolinea: “Abbiamo fortemente sostenuto come Fipe e Confcommercio la modifica alla legge regionale sulle dipendenze, grazie alla professionalità delle strutture territoriali; per questo condividiamo ampiamente le modifiche intervenute, che inseriscono una serie di utili correttivi alla disciplina previgente, imprescindibili per tutelare la legalità dell'offerta dei diversi giochi in denaro.

La Giunta ed il Consiglio hanno ben compreso l'esigenza di tutelare gli avviamenti delle attività ancora esistenti, in una fase storica che segue l'emergenza Covid e mostra già i cambiamenti delle modalità di consumo dei giochi e delle scommesse ed il ruolo del retail gaming nel futuro.

In questo senso è apprezzabile anche la revisione delle limitazioni orarie, per le quali sarà ancora utile riflettere sulle differenze nelle tipologie di offerta, generalista o specializzata, come già in altre legislazioni regionali.

Apprezziamo particolarmente, poi, l'impegno proposto dal Consiglio per la collaborazione con gli Osservatori antiracket ed antiusura, impegno condiviso a livello nazionale dal sistema Confcommercio per elevare ancora la tutela degli esercenti legali che operano nei servizi di gioco e, con essi, i loro utenti.

Gli interventi sulle legislazioni regionali in questi mesi non possono non tenere conto della opportunità - sarebbe il caso di dire assoluta necessità - di raggiungere, attraverso l'attuazione della Delega fiscale 2023, l'uniformità a livello nazionale dei criteri distributivi dell'offerta di giochi pubblici, coerente con sistemi concessori anch'essi nazionali.

Criteri che, per garantire tutti gli interessi pubblici coinvolti, devono indubbiamente considerare la dislocazione attuale delle reti di punti vendita delle differenti concessioni, proprio nella logica colta dai legislatori marchigiani”.

 

FEDERICI (STS): “AUSPICHIAMO LINEA COMUNE DI TUTTI I SINDACI” - Chiediamo un commento in materia anche al responsabile regionale del Sindacato totoricevitori sportivi, Mirko Federici.

“La legge del 2017, nata dopo la richiesta dell'Europa di prevenire e trattare il gioco patologico, secondo noi era stata fatta in fretta e furia. Ai tempi, è stato introdotto il distanziometro pensando di ridurre la ludopatia: noi come categoria non abbiamo mai detto che non esista tale fenomeno, ma solo che fosse sbagliato il modo in cui si è scelto di contrastarla. Col tempo infatti è diventato evidente che il distanziometro non ha risolto il problema e si sono rivelati altrettanto sbagliati i limiti orari e la possibilità per i comuni di variarli, visto che ogni comune ha fatto scelte diverse e quindi si è arrivati a una regolamentazione a macchia di leopardo – ad esempio a Pesaro si può giocare dalle 10 alle 23, mentre in altri comuni ci sono altri orari – cosa che consente comunque di giocare altrove, spostandosi di qualche chilometro

Dal 2017 siamo quindi arrivati al luglio 2023 con varie proroghe, e da gennaio di questo anno ci siamo mossi per incontrare i rappresentanti della Regione e illustrare le nostre esperienze, puntando in primis sul fatto che distanziometro e limiti orari per noi sono il modo sbagliato per arginare la ludopatia visto che oggi basta uno smartphone per giocare online.

Poi abbiamo parlato della possibilità di controllo dei giocatori nelle tabaccherie, in virtù degli spazi medio piccoli in ci sono collocate, di avere un contatto più stretto, amichevole e familiare con loro a differenza di quanto accade in altri esercizi.

La Giunta ha capito le nostre ragioni e ci è venuta incontro, ha lasciato il distanziometro (eliminando la retroattività), però ha riconosciuto importanza di tutelare gli occupati.

Prendendo ad esempio quanto accaduto in Campania, Abruzzo, Calabria, ha deciso che i tabaccai siano esentati dai distanziometri regionali. Inoltre, tutte le rivendite nelle quali sia presente un corner di scommesse e/o siano installati apparecchi da intrattenimento, potranno mantenerli in funzione a prescindere dalla vicinanza o meno del locale a uno o più luoghi sensibili indicati dalla legge. Sono fatte salve anche le ipotesi di voltura, trasferimento e nuova istituzione di rivendita.

Per noi si tratta di una decisione molto importante e siamo contenti che la Regione sia venuta incontro alle nostre istanze. Siamo l'unica categoria riconosciuta a livello nazionale per i nostri servizi, con lo stemma della Repubblica italiana nel nostro logo, come concessionari dello Stato per distribuzione delle sigarette e del gioco del lotto; abbiamo una particolare attenzione per la tutela dei minori, facciamo corsi di formazione con l'Agenzia delle dogane e dei monopoli”.

Federici quindi torna sulla questione dei limiti orari. “La Regione ha suggerito lo spegnimento degli apparecchi da gioco per sei ore al giorno, dalle 2 di notte alle 8 di mattina, dal lunedì al giovedì, lasciando gli orari liberi il venerdì, il sabato e la domenica.

Come categoria, stiamo cercando di approntare una concertazione fra amministrazioni comunali e operatori per garantire un'uniformità di orari su tutto il territorio regionale.

Io ho già inviato una mail al Comune di Pesaro per capire che ne pensa di tale proposta, chiederemo una linea comune di tutti i sindaci marchigiani per non ricadere nel vecchio problema, e lo stesso stanno facendo tutti i rappresentanti provinciali di Sts prendendo contatto con i vari assessori comunali”.

 

LIGURGO (CONFESERCENTI): “ORARI SIANO GLI STESSI IN TUTTA ITALIA” - L'ultimo punto di vista è espresso da Alessandro Ligurgo, direttore Confesercenti Pesaro, che ha seguito l'iter della normativa. “Quando sono state avanzate le prime proposte per la modifica della legge del 2017, sulla diminuzione della distanza fra attività di gioco e luoghi sensibili, pur essendo consapevole che si tratta di attività legali, che pagano le tasse, avevo sottolineato 'la concorrenza sleale' che ci sarebbe stata fra le nuove attività e quelle già autorizzate.

C'è quindi una soddisfazione parziale per la nuova legge delle Marche, anche per quello che riguarda la riduzione degli orari di esercizio, visto che per tutte le attività commerciali in genere gli orari sono essenzialmente liberi. Vero è che parliamo di un problema sociale come la ludopatia, alla quale va prestata tanta attenzione.

Sarebbe ideale che in tutta la regione, e in tutta Italia, ci fosse una concordanza di orari.

Il territorio pesarese, in particolare, è fortemente condizionato dalla vicinanza con la Repubblica di San Marino, Stato che legifera a modo suo, e tanti vanno a giocare lì. Non dimentichiamo poi che c'è il gioco online, che oggi è molto più a 'rischio patologia' rispetto agli esercizi di gioco fisico. Poi che anche l'esercizio fisico debba essere normato è ovvio.

Non credo però che questa legge sarà definitiva , perché la situazione, purtroppo o per fortuna, si evolve tutti i giorni”.

 

Il testo integrale della legge è consultabile a questo link.

 

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