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Sport italiano: Parlamento modifichi il Dl Dignità

20 luglio 2018 - 07:53

Il mondo dello Sport contro il decreto Dignità e chiede intervento del Parlamento per mitigare gli effetti avversi sulle società italiane. 

Scritto da Ca
Sport italiano: Parlamento modifichi il Dl Dignità

Continuano gli attacchi al decreto Dignità e si schiera tutto il mondo dello sport. Dal canto suo, il Movimento 5 Stelle schiera quello Csi e Uisp, quello dilettantistico, e continua a citare dati della Caritas di Roma che, però, sarebbero decisamente meno drammatici di quello che si vorrebbe far credere.

Ma andiamo per ordine: “Lega Serie A, Lega Serie B, Lega Basket Serie A e Lega Pallavolo Serie A maschile e femminile desiderano unanimemente esprimere le valutazioni e le preoccupazioni del mondo sportivo italiano in merito alla norma attualmente in discussione presso la Camera dei Deputati che vieta la pubblicità e le sponsorizzazioni per giochi e scommesse con vincite in denaro (conversione del decreto Legge 12 luglio 2018, n. 87)". 

 

È quanto si legge in una nota congiunta della Lega Serie A, Serie B, Basket Serie A e Lega Pallavolo Serie A maschile e femminile
Il mondo dello sport "condivide l’importanza dell’obiettivo di lotta all’azzardopatia fissato dal Governo, ma le rappresentanze sportive sottolineano che il divieto assoluto di pubblicità avrà un impatto negativo sul futuro del sistema sportivo italiano limitando le risorse a disposizione non solo del mondo professionale, ma anche dell’indotto e delle componenti amatoriali, riducendo parimenti la competitività internazionale delle nostre squadre”.
E poi ancora: "Auspichiamo che il Parlamento individui le soluzioni idonee a mitigare gli effetti avversi e non voluti della norma sullo sport italiano”.
 
 

Puntuale la risposta dei capigruppo di Camera e Senato del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli: “Chi ama lo sport non azzarda, lo sport di base dal Csi all’Uisp, 2,5 milioni di tesserati sportivi e Damiano Tommasi dell’Associazione Italiana Calciatori lo hanno detto chiaramente: vietare totalmente la pubblicità e sponsorizzazioni su gioco d’azzardo. Scommesse sportive incluse. Alle leghe professionistiche che per soldi calpestano la dignità di milioni di persone diciamo: andate a visitare il centro Caritas di Roma e studiatevi la loro ricerca sui danni da pubblicità: 80 percento di chi azzarda tra i minori lo fa per gli spot tv e 67 percento per quelli online che vedono testimonial sportivi. E sono le scommesse sportive (88 percento) l’azzardo più diffuso tra i minori”.  
 

Tuttavia i dati ufficiali della Caritas svelano 256 ludopati in cura che su una popolazione di alcuni milioni come quella della Capitale rappresentano lo 0,005 percento del totale. Il che non significa doverli lasciare al loro destino ma curarli come le associazioni stanno già facendo. Sui dati, però, non si può e non si deve bluffare.

 

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