Soddisfazione sì, ma a metà. E soprattutto l'auspicio che arrivi presto il riordino nazionale a risolvere una volta per tutte l'ormai famigerata "questione territoriale".
Ad esprimerli sono alcune delle maggiori associazioni di rappresentanza del comparto del gioco legale all'indomani dell'approvazione da parte del consiglio regionale della Calabria di un'ulteriore proroga all'entrata in vigore del doppio distanziometro introdotto nel 2018 per le sale da gioco, le rivendite dei generi di monopolio e le sale scommesse esistenti e che avrebbe dovuto concretizzarsi proprio da ieri, 3 maggio.
La proroga proposta – al centro del testo firmato da Giovanni Arruzzolo, presidente del gruppo Forza Italia – inizialmente era fino al 31 dicembre 2024, ma poi un emendamento nel corso della seduta consiliare ha drasticamente ridotto i tempi fissando come termine l'ultimo giorno del 2022.
RUSCIANO (AS.TRO): “PERIODO DA CAPITALIZZARE PER PRESENTARE PROPOSTE” - “Accogliamo positivamente l’esito della votazione del consiglio regionale della Calabria sulla modifica alla legge regionale sul gioco: per quanto breve - l’emendamento approvato fa slittare il termine solo fino a dicembre di questo anno - senza questa proroga, sarebbe entrato in vigore il distanziometro che avrebbe espulso, da un territorio sensibile come quello della Calabria, la quasi totalità del circuito di esercizi dedicati al gioco pubblico che costituiscono il primo presidio per la tutela della legalità, centinaia di imprese locali avrebbero dovuto chiudere e migliaia di lavoratori avrebbero perso il posto di lavoro”, commenta Isabella Rusciano del Centro Studi As.Tro. “Certo, una deadline c’è ancora e sfrutteremo questo periodo per presentare delle proposte che si allineino al progetto di riordino nazionale e che siano capaci di sintetizzare tutti gli interessi in campo: da quelli dello Stato a tutelare l’offerta legale di gioco, a quelli del giocatore, dei territori e del comparto del gioco legale. Un ringraziamento particolare va ai nostri consiglieri regionali per l’impegno profuso in questi mesi a difesa di un diritto al lavoro ancora costituzionalmente garantito”.
CANGIANELLI (EGP): “PREVENIRE GAP E VALORIZZARE ESERCENTI” - Per Emmanuele Cangianelli, presidente di Egp - Associazione esercenti gioco pubblico aderente a Fipe-Confcommercio “il termine di ulteriore proroga della legge 9 del 2018 della Regione Calabria è certamente il classico topolino partorito dalla montagna; una semplice dilazione temporale che non affronta la valutazione di efficacia del distanziometro come strumento di prevenzione delle dipendenze. Lavoreremo affinché anche il consiglio regionale calabrese utilizzi concretamente questo tempo per una valutazione generale delle politiche di prevenzione e, come stiamo rappresentando diffusamente anche nel Lazio, valorizzi le competenze e le responsabilità degli esercenti, a partire da un sistema di formazione basato su accreditamenti e certificazioni. Se, poi, queste valutazioni potranno intervenire nei prossimi mesi a livello nazionale grazie ad un riordino integrato della distribuzione dei giochi, delle politiche di prevenzione e dell'impianto fiscale, sarà certamente un risultato positivo per tutti gli interessi collettivi che il gioco regolamentato deve tutelare”.
MARCOTTI (FEDERBINGO): “SCELTA CHE RENDE EVIDENTE NECESSITÀ DEL RIORDINO NAZIONALE” - Sulla proroga dice la sua anche Italo Marcotti, presidente di Federbingo. “L’azione normativa calabrese testimonia nuovamente il fatto che è urgente e necessario un nuovo modello di commercializzazione del gioco pubblico. Il riordino del settore dovrà necessariamente ricercare il punto di equilibrio fra l’offerta di gioco in completa sicurezza ed il contrasto al gioco minorile ed alla dipendenza”, sottolinea.
“L’annientamento della rete legale non è la soluzione ad un problema ma solo un volano all’illegalità, all’evasione fiscale e quindi al proliferare delle mafie. Non si tutela la salute pubblica consegnando il settore del gioco al malaffare. Regione Calabria ha dato l’ennesimo segnale al Governo, auspichiamo che il sottosegretario possa raccoglierlo e che il Consiglio dei ministri approvi la legge delega per il riordino del settore”.