Bingo, Cds: 'Niente risarcimento danni per diniego concessione'
Il Consiglio di Stato rigetta la richiesta di risarcimento danni dopo il diniego della concessione per l'esercizio di sale bingo.
"Manca la prova che se l’atto fosse stato tempestivamente emanato il danno (inteso come ridotta o azzerata redditività dell’impresa), si sarebbe certamente evitato; non è stata fornita la prova certa che all’esito dell’apertura (sia pure in ritardo) le condizioni reddituali dell’impresa, in concreto, avrebbero reso effettivamente impossibile la gestione della sala giochi;in realtà, essendo la durata della concessione pari a sei anni, è ragionevole ritenere che vi sarebbe stato un tempo sufficiente per superare le difficoltà economiche iniziali; inoltre - poiché anche altre imprese utilmente collocate nella originaria graduatoria avevano ritardato l’apertura ed essendo rimasto immutato il contingente numerico delle stesse (pari a 30) sia prima che dopo il giudicato cassatorio - l’entità dell’intervallo di apertura fra la ricorrente e le altre concorrenti non consente di ritenere dimostrata l’impossibilità in concreto di una proficua gestione della sala giochi".
Queste le motivazioni con cui il Consiglio di Stato ha rigettato l'appello di una società contro i Monopoli di Stato per la riforma della sentenza con cui il Tar Lazio ha negato la richiesta di risarcimento danni dopo il diniego della concessione per l'esercizio di sale bingo.
La società aveva partecipato alla gara per l’attribuzione di trenta concessioni per l’esercizio di sale bingo nella provincia di Roma, collocandosi in posizione non utile nella relativa graduatoria. L’interessata impugnava l’esito della procedura concorsuale innanzi al Tar del Lazio che "in accoglimento del proposto gravame, annullava la graduatoria in questione".
La società, che già in precedenza "aveva diffidato l’Amministrazione dei Monopoli a provvedere al pagamento dei danni subiti per illegittima esclusione ed illegittimo ritardo nel rilascio della concessione, proponeva ricorso al Tar del Lazio volto ad ottenere la condanna dell’Amministrazione dei Monopoli al risarcimento del danno scaturente sia dall’illegittimità dell’originario diniego che dal ritardato rilascio della concessione per l’esercizio del gioco bingo, danno che quantificava in euro 18.499.501,00 o nella diversa somma dovuta nel corso di causa.