Infiltrazione mafiosa, Cds conferma interdittiva a società di gioco
Il Consiglio di Stato conferma l'interdittiva antimafia ad una società di gioco per il rischio di infiltrazione mafiosa 'più probabile che non'.
"L’appello cautelare non è assistito dal fumus boni iuris, apparendo grave e circostanziato, secondo la sommaria delibazione qui consentita, il quadro indiziario degli elementi sintomatici che lasciano ritenere non inverosimile il rischio di infiltrazione mafiosa, alla stregua del criterio del 'più probabile che non'. Alla consistenza di tale quadro non risulta ostativa la valutazione compiuta ad altri effetti (requisito della buona condotta) e in riferimento solo ad alcuni di tali elementi, peraltro in sede cautelare, dal Tar per il Lazio, sede di Roma, nell’ordinanza n. 1449 del 28 marzo 2014 (all. 18 fasc. parte appellante)".