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Carabinieri: 'Controllo mafioso corse e scommesse ippodromo di Palermo'

05 dicembre 2017 - 15:32

Operazione dei Carabinieri contro boss mafiosi, 25 indagati anche per controllo delle corse e delle scommesse all'ippodromo di Palermo.

Scritto da Redazione

 


Controllo delle corse e delle scommesse dell’ippodromo di Palermo, attraverso un referente che si impegnava a versare, mensilmente, una somma di denaro destinata alla cassa della famiglia mafiosa di Resuttana.

È una delle accuse contestate ai 25 indagati oggetto di un provvedimento restrittivo emesso dal Gip del Tribunale di Palermo, eseguito dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Palermo, su delega della Procura distrettuale.


Gli indagati sono ritenuti a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsione consumata e tentata, danneggiamento, favoreggiamento personale, ricettazione, tutti commessi con l’aggravante del metodo e finalità mafiosi.

L’attività d’indagine - denominata operazione Talea - rappresenta la logica prosecuzione delle pregresse operazioni condotte nei confronti degli affiliati ai mandamenti mafiosi di San Lorenzo e Resuttana, quali “David” (2005), “Eos“ (dal 2008 al 2010), “Oscar “ (2011) e, in ultimo, “Apocalisse” (giugno 2014).
 
 

L’indagine “Talea”, si legge in una nota dei Carabinieri, offre "poi un patrimonio conoscitivo sul modus operandi degli associati mafiosi da cui emerge uno spaccato in cui cosa nostra, per quanto depotenziata dai risultati investigativi e giudiziari, dimostra la sua perdurante capacità di avvalersi della forza di intimidazione e del vincolo associativo per assoggettare i commercianti, piegandoli ad accettare l’imposizione del pizzo. Ed infatti venivano documentati 33 episodi delittuosi, quali 22 estorsioni tentate e/o consumate nei confronti di 5 attività imprenditoriali e 17 commerciali, incendi ed intimidazioni attuate attraverso le classiche metodologie mafiose: in particolare venivano registrati durante le fasi esecutive, la sera del 6 giugno 2015 a Palermo un grave atto intimidatorio ai danni di un’attività commerciale e la notte del 14 agosto 2015 un incendio ai danni di una concessionaria di autovetture a Partinico.
Inoltre, emergeva l’interesse del mandamento mafioso di Resuttana sull’ippodromo di Palermo, al cui interno veniva esercitato un controllo delle corse e delle scommesse, che consentiva, in conseguenza, all’organizzazione mafiosa di reperire liquidità economica".
 

 L'ippodromo di Palermo era stato riaperto pochi mesi fa  dopo una lunga chiusura per "sospette infiltrazioni mafiose".

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