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Baldazzi (Eurispes): 'Il distanziometro esclude il gioco legale'

26 settembre 2019 - 09:29

Secondo il vicedirettore della Ricerca di Eurispes, Alberto Baldazzi, le Regioni stanno facendo un passo indietro sul distanziometro che escluderebbe il gioco legale dai centri città e dalle periferie.

Scritto da Cesare Antonini
Baldazzi (Eurispes): 'Il distanziometro esclude il gioco legale'

Roma - "Saluto il sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta che sarebbe dovuto essere qui ma l’iter istituzionale l’ha portato ovviamente a dover rinunciare all’invito. Aspettiamo le decisioni dell’Esecutivo ma siamo soddisfatti, intanto, della sua nomina".

Questo quanto affermato dal vicedirettore della Ricerca di Eurispes, Alberto Baldazzi, al convegno dell’Eurispes, organizzato nella giornata di oggi, giovedì 26 settembre. Un incontro, presso il Palazzo dell’Informazione a Roma, per riflettere sui risultati emersi dalle ricerche condotte dall’istituto attraverso l’Osservatorio su giochi, legalità e patologie e sulle ulteriori prospettive di indagine sul settore gioco in Italia.
 
"Ribadiamo la nostra terzietà - continua Baldazzi - per spiegare bene come utilizzare le nostre ricerche. Sui distanziometri abbiamo semplicemente detto che in alcuni territori non c’era possibilità di fare offerta legale. Abbiamo riscontrato incompetenza e improvvisazione anche se i malati di gioco vanno aiutati anche se fosse solo uno".
 
"Mano a mano che ci avviciniamo alla piena applicazione delle leggi - afferma ancora il vicedirettore della Ricerca di Eurispes, Baldazzi - le Regioni si stanno rendendo conto che il distanziometro esclude il gioco legale dal 95-96 percento nei grandi centri fino all’80-86 percento nelle periferie. Cosa sta succedendo? Le Regioni stanno tornando indietro. Cosa significa? Che i distanziometri non servono a limitare il gioco d’azzardo ma lo escludono. Se lo confini aumenti soltanto l’effetto delle patologie e delle ludopatie.
 
Non c’è mai stata una vera e propria analisi clinica. Tutto è stato lasciato in mano a funzionari regionali e a legittime posizioni no slot e altro.
 
L’Eurispes riconosce che c’è un problema in merito al gioco e l’allarme è doveroso ma critichiamo le competenze con le quali si sta affrontando questo problema. I presi in carico reali sono 13mila e dal punto di vista epidemiologico sono zero ma non dobbiamo essere cinici. Assolutamente. È strano che la psicologia e la psicanalisi privata non ha traccia di questi malati.
 
Auspichiamo un salto di qualità nell’analisi del problema e in quella del settore. Serve una riforma effettiva ma siamo con un piede nel passato senza sapere quale futuro ci attende.
 
Per l’Eurispes - conclude Baldazzi - il gioco illegale parte da quello legale e non è un capitolo a parte, come spesso viene trattato ma non è così. Questa osmosi va considerata.
 
Esiste un’area grigia e se si delinea significa che ci sono degli elementi per individuarla. Ma se non esiste più l’area legale allora tutto diventa nero. E il prossimo impegno di Eurispes è proprio quello di analizzare a fondo le incrostazioni della criminalità nel settore del gioco".

 

 

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