skin
Menu

Enada, Cardia (Acadi): 'Uniti per il riordino del gioco pubblico'

31 marzo 2022 - 10:34

Al convegno di Enada sul riordino, Cardia (Acadi) invita il settore all'unità per fronteggiare proroga tecnica concessioni e questione territoriale e arrivare alla riforma del gioco pubblico.

Scritto da Ca

Rimini - “L’anno scorso parlavamo di green pass, temendolo, ma alla fine tutto è andato molto bene. C’eravamo detti di rimanere aperti senza richiudere ma ora ci risveglieremo con un gorilla che è seduto su di noi, fatto dai problemi che nascono 11-12 anni fa con le prime restrizioni locali. Unità? Abbiamo condiviso tutti i temi possibili come la questione territoriale, l’eccessiva tassazione del comparto che riduce esageratamente i margini ed altri ancora. Nel 2022 dobbiamo vedere cosa abbiamo davanti”. 

Lo sottolinea Geronimo Cardia, presidente di Acadi – Associazione concessionari apparecchi da intrattenimento, nel corso del convegno “Uniti oltre il riordino: un dialogo tra le associazioni di categoria sul futuro del comparto tra riforme e nuove sfide”, oggi, 31 marzo, ad Enada Primavera.

 

“Oggi finisce lo stato d’emergenza nazionale connesso alla pandemia di Covid-19 ma per noi ricomincia, perché il 30 giugno scadono le concessioni in essere di Awp e Vlt, mentre a dicembre i diritti delle scommesse. Tutti siamo in un'emergenza condivisa perché non abbiamo prospettiva se vogliamo investire e lavorare. I revisori stanno considerando la continuità aziendale e senza la certezza delle licenze essa non esiste. Il comparto vive nell’incertezza ma è un’industria importantissima su cui si investe molto ed e molto evoluta ma l’impianto giuridico è inadeguato”, sottolinea Cardia.
Ci sarà una proroga tecnica, ma poi? Ad agosto chiude il Lazio, con l'entrata in vigore del distanziometro regionale, che vieterà il gioco sul 99,6 percento del territorio e anche in questa lotta siamo graniticamente compatti.
Sono i cortocircuiti logici nei confronti delle persone con cui stiamo parlando che hanno prodotto qualcosa: il 50 percento delle regioni ha sterilizzato le norme anti-gioco e la politica ha compreso. E, pensando al futuro, quando ci guardiamo negli occhi dobbiamo essere convinti che ce la faremo”.
 

Sollecitato dal moderatore del convegno, il direttore di GiocoNews Alessio Crisantemi, Cardia afferma: "Siamo tutti sicuri che del riordino abbiamo tutti necessità e in tempi rapidi. Lo strumento è la legge delega che io terrei stretta perché interpreta quello di cui abbiamo bisogno. È comunque solo una legge quadro e la vera partita sarà nei decreti legislativi delegati".

A tale proposito "la conferenza Stato Regioni era chiarissima: riduciamo l’offerta dei settori, Adm avrebbe dovuto dare ai comuni i volumi di gioco di ogni singola sala, ok i distanziometri ma senza effetto espulsivo, sugli orari non più di sei ore totali di divieto. È successo che l’offerta alla fine si è ridotta lo stesso e l’obiettivo è stato raggiunto. La app di Adm sul gioco legale ha risolto il secondo punto mentre distanziometri e orari non sono cambiati. Ma i principi di cui sopra sono cogenti anche se manca un decreto del Mef. E la legge delega deve seguire finalmente quel percorso".

 

Articoli correlati