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Avv. Fiorentini: 'Sui ludopatici non abbiamo il quadro completo'

15 gennaio 2020 - 12:08

Ecco l'intervento dell'avvocato Giancarlo Fiorentini, esperto di gaming, alla presentazione dei dati di As.Tro sul gioco a Bologna.

Scritto da Redazione

Bologna - "Ho seguito tutte le battaglie sul gioco in Emilia Romagna a livello locale. Nel territorio regionale ci sono anche comuni dove è stata proposta la tutela della persona e introdotto uno psicologo in sala. Dopo un anno non c’è stato un riscontro oggettivo, ci sono state poche risultanze. Le persone che si sono rivolte a questo servizio si contano sulle dita di una mano. Alcuni non si sono voluti rivolgere in sala o è stata data la possibilità di mandare i clienti direttamente nello studio degli psicologi".

Così, interviene l'avvocato Giancarlo Fiorentiniesperto di gaming alla presentazione del primo report sul gioco legale in Emilia-Romagna, organizzata dall'associazione As.Tro a Bologna oggi, 15 gennaio, per fare il punto su "numero di lavoratori, imprese e gettito fiscale, business illegale, neo-proibizionismo e rischi di sistema".
 
"Non ci sono statistiche effettive - continua Fiorentini - che possano dirci quanti sono i ludopatici. Sono 1.400 i potenziali problematici ma non sappiamo neanche da quale gioco sono affetti.
 
C’è senz’altro un sommerso importante di chi non si dichiara e non è facile da individuare ma non esiste un’emergenza come dipinge spesso la stampa o la politica".
 
"Nonostante ciò - spiega ancora l'avvocato esperto di gaming - il settore ha risposto alla perfezione a tutto quello che gli è stato chiesto per risolvere le problematiche relative al gioco. Con costi totalmente a carico della filiera. Chi voleva far emergere una realtà assolutamente negativa si è scontrata con una realtà problematica ma non così grave come si pensava.
 
Passando ad un altro tema la mancanza della chiusura dell’accordo Stato-Regioni ha causato danno ingenti. Avrebbe potuto eliminare una serie di deficit strutturali del settore ma non è accaduto e sono sorti molti problemi. Anche gli altri tentativi sono falliti.
 
Il ministero dell’Interno ha ribadito l’importanza di rispettare il principio di leale collaborazione tra Stato e vari entri locali su questi temi.
 
Abbiamo bisogno di regole certe e che siano effettivamente applicabili sul territorio".

 

 

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