Frode informatica da 300mila euro, coinvolti tecnici di un sito di scommesse
Polizia postale scopre frode informatica da 300mila euro a società di pubblicità, truffa ideata da due collaboratori di un sito di scommesse online.
Ci sono anche due tecnici, collaboratori di un sito di scommesse online, fra i responsabili di una complessa attività criminale finalizzata allaccesso abusivo a sistema informatico, creazione di Botnet ed alla frode ai danni di aziende pubblicitarie operanti sulla rete internet, scoperta dagli investigatori del Centro Nazionale Anticrimine Informatico per la Protezione delle Infrastrutture Critiche - CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni e gli investigatori statunitensi del Federal Bureau of Investigation (F.B.I.).
L'articolata attività di indagine, sotto il nome di Hackintaly, "ha portato all'arresto di una persona ed alla denuncia di altre 5. L´attività è originata da uno studio condotto da alcuni ricercatori statunitensi dell´Internet Storm Center (ISC) che avevano individuato delle botnet costituite da dispositivi NAS , ubicati tra l´Europa e gli Stati Uniti, compromessi grazie ad una vulnerabilità del sistema operativo su essi installato", si legge in una nota della Polizia postale.
Gli accertamenti successivi, esperiti dal CNAIPIC del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il Federal Bureau of Investigation (F.B.I.) statunitense, "portavano alla identificazione di sei cittadini italiani, resisi responsabili della compromissione di oltre 120mila dispositivi NAS, tramite i quali era stata creata una Botnet dedicata alla realizzazione di frodi informatiche in danno di società operanti nel campo della pubblicità online.
"Nei confronti di tutti, il Sostuituto Procuratore Eugenio Albamonte della Procura della Repubblica di Roma, titolare delle indagini, emetteva decreti di perquisizioni eseguiti a Roma e provincia, Reggio Calabria e Venezia con l´ausilio del personale dei Compartimenti di quei capoluoghi. Uno dei due fratelli, la vera mente del gruppo, veniva tratto in arresto ad Amsterdam mentre si trovava momentaneamente domiciliato in Olanda. L´arresto è stato effettuato dall´FBI, in collaborazione con la Polizia Olandese. Le prime analisi eseguite sul materiale rinvenuto in sede di perquisizione presso le abitazioni degli indagati, poi, hanno confermato un rilevante numero di richieste verso i domini riconducibili a società, italiane e straniere, che si occupano di annunci pubblicitari online ed offrono ai proprietari di siti Internet che accettano di inserivi banner pubblicitari, la possibilità di guadagnare denaro in base a quante volte questi banner vengono cliccati dai visitatori del sito (la cosiddetta modalità pay per click).