skin
Menu

Gioco illegale, controlli Gdf: 250 violazioni su 1000 esercizi

13 aprile 2022 - 08:42

Nell'ambito di una serie di controlli per il contrasto al gioco illegale, la Guardia di Finanza riscontra 250 violazioni su 1000 esercizi e sequestra 100 apparecchi irregolari.

Scritto da Redazione

Mille esercizi commerciali controllati in tutte le province d’Italia, con circa 250 violazioni amministrative e penali riscontrate e quasi 100 apparecchi manomessi o non collegati alla rete telematica messi sotto sequestri.

È il risultato del piano coordinato di interventi finalizzato a contrastare il gioco illegale, l'evasione fiscale e il riciclaggio nonché, di riflesso, a prevenire il Gap, messo in atto nei giorni scorsi da oltre 1.800 finanzieri su tutto il territorio nazionale.

Gli apparecchi messi sotto sequestro sono stati rinvenuti, in alcuni casi, “all’interno di punti di gioco completamente abusivi, anche dediti alla raccolta delle scommesse. I reparti del Corpo stanno ora sviluppando le risultanze dei controlli per recuperare il mancato gettito derivante dalle violazioni rilevate sia ai fini delle imposte dirette che della normativa di settore (Preu e imposta unica sulle scommesse)”, si legge in una nota della Gdf.

 

Nel corso del piano, “le unità operative hanno verificato, altresì, il corretto adempimento delle disposizioni antiriciclaggio da parte dei distributori e degli esercenti di gioco, identificando 142 soggetti e controllando oltre 20 mila operazioni su cui sono in corso i necessari approfondimenti.
Le attività ispettive hanno preso le mosse dal controllo economico del territorio, da esposti presentati da comuni cittadini e da analisi di rischio basate sull’incrocio delle banche dati fiscali, valutarie e di polizia a disposizione della Guardia di finanza allo scopo di intervenire, in modo mirato e selettivo, sugli operatori a rischio. In particolare, è stato valorizzato su larga scala un nuovo applicativo informatico recentemente rilasciato alle unità operative del Corpo, denominato 'Gara' ('Gambling risk analysis'), che consente di avere un’immediata percezione, a livello regionale, provinciale e comunale, dei punti di gioco connotati da profili di rischio, in quanto caratterizzati, ad esempio, da una raccolta 'sotto soglia', da anomalie concernenti la frequenza e gli importi con cui gli apparecchi sono utilizzati oppure da segnalazioni per operazioni sospette”.
 
Guardando, nel dettaglio, ad alcuni dei casi più eclatanti, si scopre che “a Torino, i finanzieri hanno scoperto all’interno di una panetteria alcuni totem gestiti mediante un’App installata sul cellulare, che consentiva di disattivarli in caso di accesso delle forze dell’ordine e di eseguire le ricariche. Ulteriori apparecchi irregolari sono stati rinvenuti all’interno di un bar gestito da un soggetto che ha appena finito di scontare una pena per traffico di sostanze stupefacenti.
A Foggia sono stati rinvenuti apparecchi che, occultati da congegni che ne camuffavano la vera natura facendoli sembrare in disuso, riproducevano le regole fondamentali del poker agendo su un telecomando o tramite combinazione di tasti che permettevano di far apparire a monitor il gioco vietato.
In provincia di Vibo Valentia, all’interno di un circolo, sono stati rinvenuti tre apparecchi privi di titoli autorizzativi e non collegati alla rete statale della raccolta di gioco.Un apparecchio, nello specifico, veniva attivato mediante banconote anche di taglio elevato disattendendo la normativa di riferimento posta a salvaguardia delle fasce più deboli. All’esito dell’attività un soggetto è stato segnalato all’Agenzia delle accise, dogane e monopoli e sono state comminate sanzioni complessive fino a 45.000 euro.
L’operazione testimonia il costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza per tutelare gli attori della filiera regolare del gioco dalla concorrenza sleale praticata da operatori abusivi e i giocatori (soprattutto i minori) da proposte illegali, insicure e prive delle garanzie di legge, nella più ampia cornice della sicurezza economico-finanziaria del Paese”.
 
DIA SEQUESTRA QUOTE SOCIETARIE IN AZIENDE DI GIOCO - A Caltanissetta invece la Direzione investigativa antimafia ha sequestrato beni per un milione di euro a due fratelli nisseni ritenuti vicini a Cosa nostra: nel novero anche quote societarie riconducibili a tre aziende operanti nel settore dei giochi e scommesse.
 

Articoli correlati