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Imposizione delle slot, sequestro da 300 milioni a prestanomi

03 marzo 2020 - 10:57

Con l'operazione 'Golden game', la Guardia di Finanza di Marcianise (Ce) confisca beni per 300 milioni di euro a prestanomi di clan mafioso coinvolto in imposizione delle slot.

Scritto da Redazione

La Guardia di Finanza di Marcianise ha eseguito la confisca di beni per un valore di circa 300mila euro disposta dal Tribunale di Napoli nei confronti di due prestanomi della famiglia Marciano di Maddaloni (Ce), imprenditori affiliati al clan Belforte – fazione di Maddaloni”, operanti nel settore della gestione di slot machine.

Il provvedimento, secondo quanto si legge in un comunicato della Finanza, "fa seguito al sequestro già operato a maggio 2018, quando le Fiamme gialle avevano eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 11 soggetti, emersi dalle indagini come responsabili, a vario titolo, dei reati di estorsione, trasferimento fraudolento di beni e illecita concorrenza con minaccia o violenza, tutti aggravati dall’utilizzo del metodo mafioso”.

Nel corso delle indagini, era infatti emerso che la famiglia Marciano, "già colpita da una misura di prevenzione, era riuscita a imporre nuovamente agli esercizi pubblici di Maddaloni e dei Comuni limitrofi l’installazione delle slot machine attraverso due ditte individuali intestate a soggetti loro prestanome. Nell’occasione venivano materialmente rimosse da una ventina di esercizi pubblici 127 slot costituenti il patrimonio aziendale delle ditte in questione, così come un autoveicolo di grossa cilindrata acquistato con i proventi delle attività criminose eseguite dal clan.
Ora, all’esito del rito abbreviato richiesto da 4 imputati, il Giudice per le Indagini Preliminari di Napoli ne ha riconosciuti colpevoli 3 di loro per alcuni dei reati loro ascritti, condannandoli alla pena della reclusione da 2 a 4 anni e disponendo nel contempo la confisca delle due ditte individuali e dell’autovettura già cautelate, che vengono così sottratte definitivamente all’organizzazione criminale", conclude il comunicato.

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