Nasce Alleati per la legalità: 'Ecco i punti chiave per la riforma del gioco'
Tutela della legalità, formazione, qualificazione ed equilibrata distribuzione dell’offerta sono i punti chiave della riforma del settore proposta dal Coordinamento gioco pubblico del Lazio.
"Noi, lavoratori del gioco pubblico del Lazio, vogliamo essere un modello nazionale per attenzione alla clientela, al territorio in cui lavoriamo, per essere un presidio di legalità.
Allo stesso tempo siamo convinti che la normativa debba e possa individuare un punto di equilibrio tra tutti gli elementi che coinvolgono il settore del gioco legale: lavoro, salute, legalità, territorio.
Per questo vogliamo lavorare insieme a cittadini, associazioni, istituzioni nazionali e locali, a una riforma organica, inclusiva, che aumenti la sicurezza della popolazione e dia certezze ai lavoratori e alle loro famiglie.
Una riforma basata su tre punti chiave: tutela della legalità, formazione e qualificazione dell’offerta, equilibrata distribuzione dell’offerta di gioco".
Questo il messaggio al centro del Manifesto pubblicato da Alleati per la legalità - Coordinamento gioco pubblico del Lazio, al quale afferiscono Acadi, Acmi, Assotabaccai, As.tro, Donne in gioco, Egp-Fipe, Fit, Sapar, Sts.
Lavorare ogni giorno per promuovere la cultura della legalità è un nostro impegno preciso", si legge ancora nel Manifesto.
Lo confermano i dati delle forze dell’ordine. Le operazioni di contrasto del gioco illegale sono cresciute nell’ultimo biennio: tra l’inizio del 2020 e l’aprile 2021 è stata scoperta una sala clandestina ogni tre giorni", scrive il Coordinamento.
"Che cosa è successo? I lunghi mesi di chiusure dei punti fisici del gioco legale, necessarie per contenere l’avanzamento della pandemia, e le leggi espulsive di alcune regioni, entrate in vigore negli ultimi anni, hanno ridotto i presidi di sicurezza e legalità sul territorio. È diventato, così, evidente come alla caduta del gioco pubblico, basato su un sistema concessorio regolato dalla Stato, sia connesso un decollo di quello illegale, controllato dalla criminalità.
È questo lo scenario nel quale si inseriscono norme e alcune leggi regionali che, nel sacrosanto tentativo di contrastare il Gap, rischia di ge-nerare un effetto espulsivo delle attività di gioco pubblico e la chiusura di migliaia di esercizi dedicati, con un’inevitabile migrazione dei consu-matori verso il mercato illegale".
La nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (Nadef) 2021, pubblicata il 5 ottobre scorso, prevede un Ddl di riordino del settore giochi che, auspichiamo, venga finalizzato nel corso del 2022 dal Governo".
TUTELA E LEGALITÀ - Ed ecco le proposte: "Registro di autoesclusione o delle esclusioni: nel rispetto della normativa Privacy, sarà previsto un Registro degli esclusi, attivato su base volontaria e gestito con appositi sistemi telematici da parte dello Sportello regionale per il Disturbo da gioco d’azzardo (Dga) in base alle richieste ricevute.
Introduzione del controllo all’accesso: verificata l’inefficacia dell’introduzione della Tessera sanitaria sugli apparecchi da gioco (come peraltro gli operatori del settore avevano segnalato prima dell’introduzione della misura), occorre prevedere un valido ed efficace sistema di controllo all’accesso dei punti di gioco che impedisca l’ingresso ai minori. La soluzione che proponiamo è la Gaming card (rilasciata temporaneamente dall’esercente a seguito della verifica della sola maggiore età dell’avventore).
Istituzione dei ‘Whistleblowing Point’ in ogni punto di gioco pubblico: in accordo con le realtà associative del settore, si allestiranno dei punti informativi per segnalare, attraverso l’App promossa dall’Agenzia delle accise, dogane e monopoli (Adm), illeciti o atti di illegalità urbana e che diventeranno ausilio informativo per l’autorità giudiziaria.
Istituzione del marchio 'Alleati per la legalità' e campagna di sensibilizzazione: all’ingresso di ogni punto di gioco sarà posizionato il bollino “Alleati per la legalità” e materiale informativo tematico. Inoltre sono previste conferenze, seminari, dibattiti e incontri nelle scuole medie inferiori e superiori di 'educazione alla legalità'”.
Innalzamento del livello qualitativo dei punti gioco: i luoghi dedicati al gioco legale devono rispettare criteri di decoro urbano, con standard minimi di arredo interno, limiti minimi sui volumi necessari per ospitare apparecchi, corretta illuminazione delle sale, segnaletica esterna, eliminazione di immagini che inducano alla compulsività del gioco e generino comportamenti riconducibili al gioco d’azzardo patologico".
L’obiettivo è tutelare la popolazione evitando di creare 'zone a luci rosse' in aree periferiche delle città dove i controlli sono più difficili e si favorisce l’isolamento sociale, proprio del giocatore patologico.
Rimodulazione dell’offerta del prodotto di gioco pubblico: il nostro obiettivo è stabilire criteri quantitativi e qualitativi, anche più stringenti di quelli riferibili alla normativa centrale, tali da impedire l’eccesso di offerta nei punti di gioco pubblico".