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Zerbetto (Orthos): 'Moneta elettronica su slot ipotesi deleteria'

07 dicembre 2016 - 09:12

Lo psichiatra esperto di gioco patologico, Riccardo Zerbetto, interviene su Radio Rai per parlare di 'bancomat sulle slot'.

Scritto da Ac

 

 

Le new slot sono da sempre al centro di infinite polemiche e oggetto di attacchi politici e mediatici. A volte anche del tutto fuori luogo. Come nel caso del programma di Radio1 'Italia sotto inchiesta' che nella puntata di ieri - martedì 6 dicembre 2016 - ha affrontato il tema degli apparecchi da intrattenimento partendo da una notizia errata, secondo la quale a partire da gennaio 2017 verrebbero introdotte in Italia 57mila 'slot' in più, per giunta equipaggiate di lettori di banconote e 'bancomat' per giocare. In realtà, non esiste nulla di tutto questo, ma l'occasione è comunque utile per parlare del problema del gioco patologico, con l'intervento del professore Riccardo Zerbetto, della comunità di recupero dei giocatori 'Orthos', che propone alcune riflessioni utili sull'eventuale impiego della moneta elettronica sugli apparecchi da gioco.

 

"Il problema del gioco patologico è senz'altro molto serio - spiega Zerbetto - per quanto ci riguarda abbiamo seguito 340 casi in un programma di tre settimane. In questo scenario le slot machine rappresentano sicuramente un oggetto pericoloso, perché sono delle macchinette ipnotiche costruite in modo tale da attrarre il giocatore". Secondo il professore, se la notizia della crescita delle slot e, soprattutto, dei presunti 'bancomat' sugli apparecchi fosse vera, sarebbe deleterio: "Finché c'è l'introduzione della moneta come meccanismo di accesso, si ha un minimo di barriera, con un tempo e un movimento necessario al giocatore per eseguire una nuova partita. Questo viene invece smarcato dall'automatismo della moneta elettronica. Superando i meccanismi di vigilanza dell'individuo, che diventano minimi".
 
E aggiunge: "Io seguo anche persone che giocano in borsa, dove esistono meccanismi di questo tipo, con dei numerini da digitare in maniera molto semplice, si creano dei vuoti e delle voragini con una semplicità spaventosa che poi però occorre una vita intera da riempire".
 
Riguardo al gioco in Italia, aggiunge Zerbetto: "In 10 mesi c'è stato un aumento del 22 percento delle entrate erariali derivanti dai giochi quindi direi che lo Stato si potrebbe anche accontentare senza pensare a ulteriori sviluppi, aumentando le aspettative di vincita che hanno poi impatto sulle fasce più deboli".
Ma non servono tuttavia derive proibizioniste: "Il gioco non può essere vietato - conclude il professore - ma deve essere offerto in maniera responsabile".
 
 

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