Studi di settore: le cause di esclusione per le aziende di gioco
Le aziende del gioco sono impegnate in questi giorni alla compilazione degli studi di settore, ma in quali casi si è esclusi dall’assoggettamento a tale strumento di controllo dell’Agenzia delle Entrate?
Sono previste una serie di cause di esclusione che vanno indicate nei modelli di dichiarazione utilizzati per la compilazione degli studi di settore. Lo rende noto Marco Minoccheri, consulente fiscale As.Tro, focalizzandosi sulle aziende di gioco.
Ai sensi dell’art. 10, comma 4 della L. 146/1998 i soggetti che presentano una causa di esclusione dagli studi di settore non possono subire accertamenti basati sulle risultanze degli studi stessi.
Nello specifico sono esclusi i contribuenti: con inizio dell’attività nel corso del periodo d’imposta; che hanno cessato l’attività nel corso del periodo d’imposta, considerando come tale anche l’inizio della liquidazione; con un ammontare di ricavi o compensi dichiarati superiore a 5.164,569 euro; che si trovano in un periodo di non normale svolgimento dell’attività, ovvero: che determinano il reddito con criteri 'forfetari'; che esercitano l’attività di incaricati alle vendite a domicilio; con categoria reddituale diversa da quella prevista nel quadro degli elementi contabili contenuto nel modello per la comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell’applicazione dello studio di settore approvato per l’attività esercitata; che applicano il regime fiscale di vantaggio per l’imprenditoria giovanile e i lavoratori in mobilità. La maggior parte delle casistiche che prevedono l’esclusione dagli studi di settore, si rinvengono da fatti straordinari che interessano il normale svolgimento dell’attività imprenditoriale o professionale.