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Giocare da grandi, l'impegno della politica sul gioco sano e legale

19 luglio 2023 - 19:50

Gli interventi degli onorevoli Elena Murelli, Raffaele Nevi e Andrea de Bertoldi alla presentazione della rilevazione dell’Osservatorio sul gioco pubblico 2020- 2023.

Scritto da Carlo Cammarella
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Roma - Diverse prese di posizione politiche, da parte dei rappresentanti della maggioranza di governo che hanno preso parte alla presentazione delle risultanze dell'Osservatorio sul gioco pubblico 2020-2023 di Swg e Igt.

La senatrice della Lega Elena Murelli, membro della commissione Politiche dell'Unione europea, osserva come sia "importante condividere le intenzioni del governo e enfatizzare sempre di più che il gioco legale in Italia è autorizzato dal governo e anche direttamente verificato in modo tale che si possa tutelare sia il giocatore sia chi esercita nel momento che si parla della ricevitoria o dell’online. Nel gioco online le piattaforme che ci sono vanno regolamentate come stabilito nella delega, è importante seguire le regole del modello italiano, quello delle concessioni è infatti un modello virtuoso sia dal punto di vista di gestione e di controllo. Servono regole, i dati mostrano l'aumento di gioco in pandemia e questo ha incrementato al gioco online. Da questo punto di vista tutelare il giocatore in modo tale che non ci siano problematiche e supportarlo anche con le patologie, quest’ultimo problema che va seguito e ci sono azioni collegate. La ludopatia può portare a ripercussioni sociale e familiari, Ci sono dati da prendere in considerazione da altri enti in cui si evince che il 95 percento dell’importo che una persona gioca ritorna nelle casse dei giocatori mentre il 5 percento va tra casse dell’erario e a concessionario. E’ sicuramente importante seguire la ludopatia dal punto di vista patologico", conclude.

Collegato da remoto anche il forzista Raffaele Nevi, membro della commissione Agricoltura della Camera: "Noi siamo favorevoli al gioco lecito anche se abbiamo sempre detto di cominciare a investire in comunicazione e prevenzione, specialmente sulla ludopatia. Continueremo a spingere per cercare di fare in modo che si tamponi la ludopatia ma anche il fenomeno del gioco illegale che è una piaga per lo Stato che non incassa i soldi dovuti". 

Presente all'incontro capitolino pure il deputato di Fratelli d'Italia Andrea de Bertoldi, secondo il quale è "facile dire che il gioco è un male assoluto, è un tema dove esporsi non è mai comodo. Nella scorsa legislatura, quando ero senatore, ho affrontato queste tematiche ai tempi anche del Covid, ho cercato di dare il mio contributo per difendere il gioco legale. Cerco di fare qualche riflessione anche muovendo dall’analisi: mi permetto di arrivare al passaggio del rischio. Io credo che non sia difficile ritenere che un giocatore che ha una propensione a al rischio sia quel soggetto che ha anche maggiori propensioni nel campo finanziario, ha più facilità a investire in innovazione e in nuovi mercati. Ovvio che la componente rischio esiste nel gioco e nell’impresa, quanto più si investe in settori innovativi tanto più il rischio è importante. 

Mi dove ci sta una maggiore percezione di libertà c’è anche propensione al rischio, quindi collegandolo al gioco si preferisce un sistema coercitivo? Quanto più un cittadino vive in un contesto di valori liberali, tanto più percepisce la libertà e percepisce il rischio in modo diverso. L’Italia dei nostri padri e del miracolo economico non era ricca ma aveva fiducia nel futuro e credeva nel rischio, perché aveva una certezza nel futuro, si sentiva di andare da un modo di libertà compromessa verso uno dove la libertà esisteva. 

Quando sento le persone alzare i toni contro il gioco come male assoluto io da liberale rabbrividisco ma lo faccio anche perché ritengo che quei valori che credono di tutelare come la salute pubblica, con questo modo di operare, non la tutelano per niente. Questo è il significato del mio atteggiamento da politico verso il gioco".

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